Coronavirus Abruzzo: Marsilio risponde ai sindaci delle zone rosse

Coronavirus Abruzzo: Marsilio risponde ai sindaci zone rosse. “Per l’Abruzzo chiesto a Conte lo stesso trattamento Lombardia”.

“Nelle zone rosse abruzzesi lo stesso trattamento previsto per quelle della Lombardia”. A chiederlo nuovamente al premier Giuseppe Conte è il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, rispondendo alle lettere inviate dai sindaci abruzzesi ricadenti nei territori inclusi nell’ordinanza che prevede maggiori restrizioni per le aree con più contagi. In particolare il governatore ha chiesto per le zone rosse abruzzesi la stessa normativa che il decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, prevede per la Lombardia.

“Ho chiesto a Conte di riservare analogo trattamento ai Comuni rientranti nelle zone rosse della mia Regione, al fine di limitare il forte disagio anche di natura economica, che le famiglie stanno patendo in questo particolare e delicato momento di emergenza, a cominciare dalla sospensione dei pagamenti delle utenze domestiche e degli avvisi di pagamento emessi o da emettere, per i Comuni individuati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 marzo 2020”, ha dichiarato il governatore Marco Marsilio. “La Regione Abruzzo solleciterà il Governo per ulteriori incentivi economici così come richiesto dai sindaci nella speranza di riuscire a individuare misure specifiche a favore di quei territori.
Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria le preoccupazioni dei sindaci sono anche le mie. Da subito ho guardato con la massima attenzione l’evolversi della situazione all’interno delle zone rosse per studiare tutte quelle iniziative utili e necessarie per garantire azioni nel tempo, anche successivamente a questo periodo di chiusura totale.
Per quanto riguarda la questione tamponi è bene ricordare il lavoro che è stato fatto sia a domicilio sia con il sistema drive test. Non appena avremo la possibilità di aumentare il numero di tamponi l’indagine sul territorio verrà di sicuro incrementata, anche al fine di garantire la sicurezza nel prossimo futuro ed evitare che il focolaio possa propagarsi nuovamente”.

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Anna Di Giorgio: