Il Villaggio del Fanciullo di Chieti è completamente abbandonato, rifugio per senzatetto e tossicodipendenti: l’appello dei cittadini.
Si tratta di una struttura storica per Chieti realizzata da don Ugo Simeonibus per ospitare nel 1945 le persone, soprattutto i giovani in difficoltà, nel dopoguerra e che poi diventò un vero e proprio centro di accoglienza come il sacerdote aveva voluto. Ora, le immagini “postate” su Facebook da Carlo Di Primio, hanno riaperto il dibattito. Per la verità sono due gli edifici, uno più antico e uno realizzato negli anni ’60. Già nel 2016 monsignor Forte aveva chiesto un aiuto alla Regione affinché in sinergia si potesse riportare una delle due strutture appartenente alla Curia, agli antichi splendori. Ma al momento anche la nostra telecamera ha documentato lo scenario desolante all’interno della struttura più nuova (si fa per dire). Facilmente accessibile dal cancello semi aperto, a prima vista si scorgono nel grande vano centrale, divani, mensole, materassi, vetri rotti. Nelle diverse stanze ci sono segni di vita vissuta, di senzatetto e disperati che qui trovano riparo. C’è persino una piscina in quello che potrebbe diventare un polo culturale o magari una grande casa aperta ai bisognosi. Sì, ma per una opera di restauro le parole non bastano. Sono soprattutto i cittadini a rivolgersi alle istituzioni affinché il sogno di don Ugo possa continuare. Situato nella zona del Tricalle, il complesso appare come un fantasma tra i campi e le case vicine. Certo occorrono finanziamenti per ridargli dignità ma è un peccato (tanto per restare in tema) o un sacrilegio non poter riconvertire la struttura che consta di più piani e diverse stanze. Uno scenario surreale per chi ci entra facilmente per via della cancellata socchiusa. Per i teatini il Villaggio del Fanciullo rappresenta un pezzo di storia con lo straordinario entusiasmo con cui don Ugo aveva voluto mantenere il complesso per dare assistenza e un tetto a chi ne aveva bisogno. Ci vorrebbe un miracolo per rimettere in sesto il Villaggio del Fanciullo? Forse solo un po’ di buona volontà da parte degli uomini, nel ricordo di quel prete tenace che mai avrebbe voluto vedere ridotta in queste condizioni la sua creatura.
Il servizio del Tg8