Di ieri il divieto di balneazione su riviera nord di Pescara, dopo che l’Arta ha comunicato la non conformità del punto di campionamento nella zona antistante alla Rotonda Nord. Tratto di mare d’eccellenza per 45 anni.
Sette gli stabilimenti balneari interessati dai divieti, al confine con Montesilvano, gli stessi che vantano 45 anni di eccellenza della qualità delle acque, come ricordano i balneatori. Sono, invece, risultati conformi, precisa il Comune di Pescara, tutti gli altri punti del litorale cittadino, anche via Galilei e via Balilla, per i quali a seguito di due analisi consecutive con esito favorevole è ora possibile richiedere alla Regione la revoca del divieto di balneazione.
“Al momento – fanno sapere a Palazzo di Città – si sta controllando la situazione a nord, per il dato negativo registrato al confine con Montesilvano e conformemente alla legge il sindaco Marco Alessandrini ha firmato l’ordinanza n. 117 con cui si dispone il divieto temporaneo di balneazione sulla zona, con la relativa notifica ai 7 stabilimenti interessati”.
L’assessore al Demanio, Enzo del Vecchio, con i tecnici del Comune, ha svolto un sopralluogo nella zona interessata dall’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione generato dal dato di non conformità delle acque, per comprendere le cause che potrebbero aver generato la situazione.
“Abbiamo fatto un sopralluogo anche presso il vicino Fosso Mazzocco – dice Del Vecchio – constatando che il canale risulta completamente asciutto ed è dunque da escludersi come possibile fonte di inquinamento. Questa situazione rende ancor più inspiegabile il dato riscontrato dall’Arta su un tratto di mare la cui qualità delle acque non ha avuto mai problemi, al punto da risultare eccellente secondo la classificazione della Regione. L’amministrazione sta vagliando tutte le ipotesi, nessuna esclusa – chiarisce il vice sindaco Del Vecchio – per trovare una spiegazione o il fattore scatenante, in modo da poter agire per eliminare il problema come abbiamo fatto fino ad oggi quando abbiamo trovato scarichi e criticità lungo il fiume. Abbiamo anche informato della questione la Polizia Provinciale per le azioni di propria competenza. Nei prossimi giorni sentiremo anche l’Arta che oggi ha ripetuto le analisi, per cercare di comprendere, insieme, la causa che ha potuto scatenare una situazione del genere.”
Alle voci, poi, che si stanno diffondendo di lavori in corso che avrebbero in qualche modo danneggiato un punto della rete fognaria, ribatte Riccardo Padovano del Sib e consigliere comunale, definendole completamente infondate e facendosi portavoce dell’amarezza dei titolari dei sette stabilimenti interessati al confine con Montesilvano. In 45 anni, infatti, queste strutture hanno avuto il vanto di essere nel tratto di mare più pulito dell’intera riviera pescarese. Ma Padovano è fiducioso, nell’attesa dei risultati che arriveranno domani delle ultime analisi.
Ma quali sono le cause che hanno scatenato, dopo 45 anni, questa brutta sorpresa sul fronte dell’inquinamento? Risponde il direttore tecnico dell’Arta, l’Agenzia per la Tutela dell’Ambiente, Giovanni Damiani, il quale precisa che non è una situazione anomala, poiché come accade per le persone che per anni non sono mai state male, può darsi arrivi un giorno un raffreddore. Tra le cause, forse una “zolla” di inquinamento che dal fiume, galleggiando, potrebbe essere arrivata fino a lì, fenomeno raro ma non impossibile. Damiani poi, ribadisce, che sul fronte degli inquinanti, in particolare l’escherichia coli, anche una concentrazione di escrementi di gabbiani, o addirittura feci di un bambino in acqua, possano contribuire a far alzare i valori anche per poche ore, in quel punto, e far scattare i divieti. Ci sono, inoltre, le correnti marine, la portata del fiume e altre cause meteorologiche che possono aver contribuito all’innalzamento degli inquinanti nel mare, come l’escherichia coli. Il direttore tecnico dell’Arta chiede di attendere l’esito delle analisi ultime effettuate di domani che potrebbero già indicare una situazione tornata alla normalità.
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