Coronavirus Abruzzo: l’emergenza sanitaria con il conseguente lock down sta generando una vera e propria crisi occupazionale ed economica per le partite Iva. Il gruppo #hoChiusoperRiaprire chiede un incontro al Prefetto. “Vogliamo tornare a lavorare”.
Uno dei movimenti più importanti di partite Iva, contraddistinte dall’hastag #hoChiusoperRiaprire, è nato proprio a Ortona e oggi raccoglie già 1600 partite Iva con una tendenza in continua crescita giorno per giorno. Il gruppo torna a chiedere che si discuta concretamente di proposte per affrontare la crisi del settore.
“Nessuna richiesta di assistenzialismo ma il diritto di discutere di ciò di cui i commercianti, gli artigiani, le partite Iva hanno bisogno per ricominciare, dopo aver già molto sofferto negli anni della crisi globale senza aver ricevuto mai nessun aiuto concreto da parte delle istituzioni, nessun paracadute”, scrive Franco Musa in nome e per conto di Chiudo per riaprire. “L’improvviso stop è stato devastante per tutte le categorie merceologiche, salvo quelle che commercializzano beni di prima necessità, e andrà ancora peggio se prima dell’estate non si daranno liquidità immediata e regole certe. 1600 partite Iva sono famiglie che rimarrebbero senza sostentamento per le famiglie, tantissimi addetti che rimarrebbero senza lavoro a breve con ricadute prevedibili sulle nostre comunità.
Il gruppo, che si è organizzato con delle proposte che sistematicamente vengono inviate ai parlamentari abruzzesi e ai consiglieri regionali, chiede anche una parte degli aiuti a fondo perduto per non aggravare l’indebitamento con prestiti su prestiti, che allungherebbero solo l’agonia senza aiutare la ripartenza. Bisogna assolutamente affrontare il problema delle utenze che non siamo in grado di pagare e degli affitti.
Il gruppo #hoChiusoperRiaprire ha deciso di non fare la manifestazione in programma per giovedì con grande senso di responsabilità, ma organizzerà a breve una manifestazione, in sicurezza, per porre all’attenzione delle istituzioni la grave situazione che va affrontata con tempestività, perché il tempo sta scadendo.
È stato chiesto inoltre un incontro al Prefetto di Chieti per esporre la grave crisi occupazionale che riguarda il settore. Nessuno deve immaginare come saranno le città senza attività commerciali, basta guardare il deserto di questi giorni. Noi vogliamo tornare a lavorare.”