Incontro all’Aquila sulla bonifica dei terreni inquinati di Bussi. Marsilio: “Subito la bonifica, poi la reindustrializzazione.”
Questa mattina a Palazzo Silone a L’Aquila si è svolto un incontro sulla questione relativa alla bonifica dei terreni inquinati di Bussi. All’incontro con il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, hanno partecipato il sindaco di Bussi, Salvatore La Gatta, l’assessore regionale con delega ai rifiuti, Nicola Campitelli e il consigliere Fabrizio Montepara, componente della Commissione speciale per il sito di Bussi.
Il presidente Marsilio ha voluto fare il punto della situazione dopo i passaggi successivi alla sentenza con cui il Consiglio di Stato ha riconosciuto Edison quale soggetto responsabile del grave disastro ambientale. Dopo la diffida del Comune di Bussi nei confronti del Ministero e quella successiva, da parte del Ministero dell’ambiente nei confronti di Edison, la priorità è che si autorizzi l’inizio dei lavori per la bonifica definitiva e totale dell’area, le discariche cosiddette 2A e 2B. Solo il completo risanamento del sito potrà restituire ai territori interessati nuova vita recuperandola per altri tipi di reindustrializzazione.
“La Regione ha espresso la piena sintonia con l’amministrazione comunale di Bussi sulle problematiche inerenti la bonifica”, ha commentato il governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio. “Bonifica che non significa solamente messa in sicurezza ma intervento radicale così da consentire il riutilizzo successivo dei terreni con una nuova destinazione. Inoltre la Regione e il Comune di Bussi esprimono forte preoccupazione per la scelta del Ministero dell’Ambiente di consentire a Edison di presentare un progetto alternativo di bonifica, che comporterebbe l’inevitabile allungarsi dei tempi, mentre la discarica continua a inquinare. La richiesta che Regione e Comune reiterano al Ministero è di affidare subito i lavori già appaltati, addebitandone il costo in danno a Edison, dando immediato avvio alla bonifica. I 50 milioni di euro che, con apposita legge, il Ministero dell’Ambiente ha messo a disposizione dovranno quindi servire per le opere successive a quelle di bonifica.”