La Asl di Teramo risarcirà 1 milione euro alla famiglia della bimba nata con handicap per un parto ritardato nel 2010.
Un milione di euro è la cifra che la Asl di Teramo dovrà risarcire ad una coppia di genitori teramani, la cui bambina nacque nel 2010 con gravissimi danni neuro-motori a causa di un parto ritardato. È la somma concordata tra gli avvocati Andrea Colletti e Mauro Maria Marzoli, che rappresentano la famiglia e che hanno avviato il contenzioso civile nel 2019 dopo l’archiviazione della denuncia penale da parte della procura di Teramo e l’azienda sanitaria teramana.
Il travaglio della mamma, secondo la denuncia, era stato troppo prolungato, nonostante dagli esami clinici e diagnostici risultasse un quadro complessivo che consigliava altra dinamica sanitaria. Sempre secondo quanto riportano gli avvocati della famiglia, c’erano transaminasi molto alte, ma soprattutto presenza di meconio nel liquido amniotico e tracciati cardiotocografici molto preoccupanti per la sicurezza del feto, tutti elementi che avrebbero dovuto indurre a una previsione di assistenza molto qualificata di professionisti sanitari esperti anche nella rianimazione neonatale ma soprattutto di un parto in emergenza.
“Questo risarcimento, giusto e doveroso, non potrà mai cancellare il gravissimo ritardo psico-motorio, le problematiche mediche e relazionali che la bambina si porterà dietro per tutta la vita”, spiegano i legali della famiglia, Andrea Colletti e Mauro Maria Marzoli.