Lo scorso anno sono nati 11 cuccioli di orso marsicano nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Soddisfazione è stata espressa dal Direttore del Parco Antonio Carrara, il quale ha sottolineato che bisogna continuare a lavorare per preservare la specie.
Almeno quattro le femmine di orso che si sono riprodotte. Un risultato positivo, che segue il trend dell’ultimo triennio, con 10-12 nuovi piccoli esemplari venuti alla luce ogni dodici mesi. Dati frutto del monitoraggio avviato dal parco ad aprile scorso, che ha evidenziato un’importante riserva di femmine adulte. «Ma questo non deve far abbassare la guardia», avverte il presidente
del parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Carrara. Ne ha dato notizia in un comunicato stampa lo stesso Parco Nazionale, i cui ricercatori monitorano e conteggiano costantemente i (pochi) nuclei famigliari presenti sul territorio. Si tratta del terzo anno consecutivo in cui vengono registrati tra i 10 e i 12 cuccioli. Il dato più interessante, tuttavia, risiede nel fatto che non ci troviamo in annate di cosiddetta “pasciona”, ovvero quelli in cui c’è un boom di frutti di faggio e si registra dunque il maggior numero di nascite. Ciò significa, spiegano i ricercatori, che il territorio del Parco riesce a fornire sufficiente sostentamento alimentare anche al di fuori dei periodi migliori, garantendo la sopravvivenza della popolazione locale.
I numeri. Sul territorio si registra la presenza di soli 5-6 nuclei famigliari, mentre i piccoli sono nati da almeno quattro femmine. In tutto ci sono una quindicina di femmine in età fertile, poche, anche considerando il fatto che si riproducono una volta ogni 3-4 anni e che purtroppo circa il 50 percento dei piccoli è destinato a non superare il primo anno di vita. La sopravvivenza delle femmine adulte, come indicato nel comunicato, è fondamentale per la tenuta della popolazione di orso marsicano; per ogni esemplare deceduto devono infatti passare 12 anni prima di poter essere sostituito da un altro cucciolo femmina. In 11 anni, tra il 2007 e il 2018, sono morte in tutto 15 femmine adulte, delle quali 10 in età fertile. Fra esse anche quella deceduta assieme ai suoi due cuccioli all’interno di una cisterna d’acqua.