I commercianti di Pazza Michele Muzii a Pescara, aderenti alle associazioni di categoria, intervengono sul tema della movida e la richiesta di maggior sicurezza. Ribadito un secco no a orari rigidi in quanto, a loro dire, spengono il turismo in città.
E’ stato rivolto un invito agli amministratori comunali a ripensare i provvedimenti annunciati. La priorità attuale, hanno sottolineato, è il rilancio dell’economia.
“Le ipotesi avanzate per il mese di luglio dall’amministrazione comunale rischiano di spegnere il turismo. In attesa della delibera ufficiale, speriamo possa esserci un ripensamento dell’ultim’ora. Se ciò non avverrà, tuteleremo gli esercenti in ogni modo possibile. In un momento delicato come quello attuale, non si possono creare economie di serie A ed economie di serie B”.
“Gli orari dovrebbero essere uguali per tutti, in tutta la città, e dovrebbero essere il più possibile ampi, per consentire di lavorare. Al momento l’unica priorità è il rilancio dell’economia e, nel caso specifico, parliamo di un’economia che genera turismo. Se si spegne la città adesso si rischia di spegnerla per sempre”. Lo affermano Confartigianato Imprese Pescara, Confcommercio Pescara, Italian Hospitality Network Pescara e Pescara Viva, a proposito degli orari di chiusura delle attività nel distretto ‘food & beverage’ di piazza Muzii e di Pescara Vecchia. L’ipotesi, infatti, prevede la chiusura delle attività a mezzanotte e mezza dalla domenica al giovedì e all’una e mezza il venerdì e il sabato nella zona di piazza Muzii e di Pescara Vecchia. Per gli stabilimenti balneari invece l’una e le due; le discoteche sul lungomare potranno chiudere alle 3 il sabato e un giorno della settimana a scelta.
Ieri Confartigianato, Ihn e Pescara Viva hanno consegnato all’assessore al Commercio, Alfredo Cremonese, un pacchetto di proposte per l’estate, che prevedevano il “ripristino degli orari previsti lo scorso anno, nel rispetto della normativa nazionale che vieta la somministrazione di alcolici a partire dalle ore 3.00 del mattino”, ma con gli operatori che “si impegnano, comunque, a sospendere la somministrazione alle ore 2.00”. Altro punto riguardava la sicurezza: “gli operatori si impegnano a mantenere attivo il servizio di vigilanza privata che sta dando risultati positivi”.
“Avevamo espresso la nostra disponibilità, trascorsa l’estate, a sederci attorno a un tavolo per discutere di tutte le altre questioni, ma in questo momento la priorità deve essere una sola: il rilancio dell’economia – dicono le associazioni – Non è il tempo dei giochi politici né delle sterili polemiche, che possono attendere ancora qualche mese. Un’amministrazione comunale lungimirante che ha a cuore le sorti della città dovrebbe favorire il sistema economico e non essere nemica delle attività commerciali. Sorge il dubbio che le nostre proposte non siano neppure state valutate, dato che ciò che è stato concesso non è altro che un ‘contentino'”.
“Riteniamo – dicono ancora Confartigianato, Confcommercio, Ihn e Pescara Viva – che orari eccessivamente rigidi siano inefficaci sia dal punto di vista sanitario, perché favoriscono il crearsi di quegli stessi assembramenti che si vorrebbero e si dovrebbero evitare, sia dal punto di vista economico, in quanto le chiusure anticipate stanno creando problemi non solo ai locali che promuovono il bere di qualità, ma anche ad altre tipologie di attività, a partire dai ristoranti e dalle gelaterie e fino alle piadinerie, alle cornetterie e alle pasticcerie”.