Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti di domenica 3 maggio: da domani primo allentamento del lockdown. 32 nuovi positivi, 40 i nuovi guariti.
+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++
Ore 19.40 – Coronavirus Abruzzo, nuova Ordinanza di Marsilio sui rientri da altre regioni
Ore 18.30 – Online il nuovo modulo per l’autodichiarazione in vigore da domani. Scarica qui
Ore 18.00 – Coronavirus: Roseto escono di casa per tentare di uccidere un pregiudicato
Ore 17.15 – Coronavirus Abruzzo, Febbo: “caso operaio con febbre, emersa falla nei protocolli”
Ore 15.45 – Coronavirus Abruzzo: l’elenco dei destinatari del bonus famiglia
Ore 15.15 – Coronavirus Abruzzo, il bollettino del 3 maggio: 32 nuovi positivi
Ore 12.45 – Marcozzi (M5S): “Lavoratore Val di Sangro con febbre in bus”
Ore 12.39 – Coronavirus Abruzzo: cassa in deroga, istruite 86% domande
Ore 12.28 – Coronavirus Abruzzo: TUA, l’intervento del presidente Giuliante
Ore 12.22 – Coronavirus, L’Aquila: proseguono controlli delle forze dell’ordine
Ore 12.16 – Coronavirus, Teramo: ordinanza sindaco per avvio Fase 2
Ore 10.13 – Coronavirus Abruzzo: #graziefamiglie, oggi flash mob dai balconi
Ore 9.46 – Coronavirus: associazioni aquilane per persone in difficoltà
Ore 6.00 – Coronavirus Abruzzo: dopo 14 giorni nuovo caso Castiglione Messer Raimondo
LE NEWS DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)
Sono 81.654 i guariti dal coronavirus in Italia, con un incremento di 1.740 rispetto a ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Cala ancora il numero dei malati. Sono scesi a 100.179, con un decremento di 525 persone (ieri erano stati -239 i malati rispetto al giorno precedente). Non si arresta l’ormai stabile trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva: ad oggi sono 1.501, 38 in meno rispetto a ieri. Sono oggi salite a 28.884 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 174 in un giorno. Si tratta del bilancio di deceduti più basso dal 14 marzo scorso. I contagiati totali, vale a dire gli attualmente positivi al coronavirus, le vittime e i guariti, sono 210.717, con un incremento rispetto a ieri di 1.389.
Sarà una ripartenza ‘sorvegliata speciale’, e che terrà conto del fatto che “siamo ancora dentro la crisi epidemica”, quella che vedrà il via ufficiale da lunedì 4 maggio. L’allentamento delle misure restrittive, con il riavvio di alcune attività produttive ed una maggiore libertà di movimento, sarà infatti rivalutato con cadenza regolare settimanalmente. Il primo check dunque ci sarà tra 7 giorni, l’11 maggio, e sulla base dei risultati e dell’andamento della curva epidemiologica ministero della Salute e Regioni decideranno se procedere a ulteriori e successivi allentamenti o, al contrario, se ritornare a misure di lockdown e zone rosse. Al momento però, avverte il ministro della Salute Roberto Speranza, “prevale in me un sentimento di grande preoccupazione perché siamo ancora dentro la crisi, vorrei che non passasse il messaggio che è tutto finito e che da domani ripartiamo come se il virus non ci fosse mai stato. Purtroppo l’epidemia è ancora in corso anche se si sta in qualche modo riducendo, ma guai a pensare che è finito tutto”. Da qui un appello ai cittadini: “Questa partita non si vince per decreto e la responsabilità individuale è fondamentale per questa seconda fase. Arriva cioè un periodo molto più difficile, perché ci saranno molte più persone in giro e quindi rispettare le regole diventa ancora più decisivo, ma penso che il Paese sarà all’altezza”. Per la Fase 2, Speranza assicura anche maggiori risorse per la Sanità, annunciando che nel prossimo ‘decreto maggio’ ci sarà un “investimento straordinario molto significativo in termini economici sul rafforzamento della rete di assistenza territoriale e sui Covid Hospital”. Intanto, però, si parte ed il ‘check’ del rischio sarà affidato ad un’apposita cabina di regia. Il decreto del ministero della salute sui criteri per le attività di monitoraggio prevede infatti che la classificazione aggiornata del rischio per ciascuna Regione debba avvenire “almeno settimanalmente”: il ministero della Salute, tramite la cabina di regia che coinvolgerà Regioni e Istituto Superiore di Sanità, raccoglierà le informazioni e realizzerà una classificazione settimanale del livello di rischio rispetto ad una trasmissione “non controllata e non gestibile del virus SarsCov2 nelle Regioni”. Tre sono i macro criteri individuati dal decreto i cui valori dovranno essere monitorati nella fase 2: capacità di monitoraggio; capacità di accertamento diagnostico e gestione dei contatti; tenuta dei servizi sanitari. E 21 sono gli indicatori particolari da tenere sotto controllo costante. Tra questi, il numero di casi sintomatici e la percentuale di tamponi positivi. Ed ancora: si dovrà monitorare il numero di nuovi focolai e di accessi al Pronto soccorso (Ps). Per ogni indicatore è fissato un livello di “soglia” ed uno di “allerta”. Per i tamponi, ad esempio, la soglia accettabile è il trend di diminuzione in setting ospedalieri e Ps. Inoltre, si sarà nella soglia se l’indice di contagio R0 è inferiore a 1 in tutte le Regioni, mentre scatta l’allerta se è sopra 1. Cruciali sono infine proprio Ps e terapie intensive. Per i Ps, il valore soglia è un numero di accessi con sindromi compatibili con Covid in diminuzione o stabile in almeno l’80% dei Ps parte della rete di sorveglianza nella Regione. E’ allerta se il numero di accessi è in aumento nel 50% dei Ps. Accettabile, poi, se il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti Covid è inferiore al 30%, è allerta se è superiore. In ogni caso, avverte l’allegato al decreto, “nei primi 15-20 giorni dopo la riapertura è atteso un aumento nel numero dei casi”.
Circolare Viminale non cita modulo per autocertificazione – Giustificazioni spostamenti in ‘forme e modalità consentite’ nessun riferimento al modulo di autocertificazione per gli spostamenti nella circolare inviata oggi dal Viminale ai prefetti sulle prescrizioni in vigore da domani e fino al 17 maggio. Il testo si limita a segnalare che le circostanze giustificative sugli spostamenti, in caso di controlli, “possono essere forniti nelle forme e con le modalità consentite”. Tra quest’ultime rientra anche il modulo che ha accompagnato gli italiani in queste settimane di “lockdown”. Per la giustificazione lavorativa può essere esibita “adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini e simili)”.
“Entriamo nella ‘fase due’ dell’emergenza, grazie al poderoso sforzo collettivo. Questa nuova fase ci è costata enormi sacrifici ed è per questo che non può essere intesa come un ‘liberi tutti'”. Così il premier Giuseppe Conte in un’intervista a La Stampa in cui chiede di evitare “gesti di disattenzione o, peggio, un’opera di rimozione collettiva. Il virus continua a circolare tra noi, siamo ancora in piena pandemia”. E assicura: “Sono fortemente convinto che un sistema come il nostro non abbia affatto bisogno di investiture messianiche, né di uomini investiti di pieni poteri”. Sulle accuse di Renzi e l’abuso dei Dpcm: “Sono fortemente convinto che un sistema come il nostro non abbia affatto bisogno di investiture messianiche, né di uomini investiti di pieni poteri. Dobbiamo essere orgogliosi di avere rispettato l’equilibrio tra poteri costituzionali”. E quanto all’equilibrio delle responsabilità tra politica e scienza, Conte fa presente che “non abbiamo mai pensato di delegare alla scienza la responsabilità di governo”. Mentre “le divergenze di vedute” con le Regioni “sono fisiologiche. Quanto all’impugnazione delle ordinanze territoriali, la riserviamo solo ai casi di estrema necessità”. Elogia il lavoro del commissario Arcuri, poi dice: “Al momento le Regioni hanno in deposito 47 milioni di mascherine. Da lunedì saremo in grado di distribuirne 12 milioni al giorno, da giugno 18 milioni, da agosto 24 milioni.
Lunedì 4 maggio tornano al lavoro 4,4 milioni di persone. E scatta la possibilità di far visita a coniugi, conviventi, partner delle unioni civili, parenti fino al sesto grado, affini fino al quarto grado come i cugini del coniuge. E a persone “legate da uno stabile legame affettivo”, come i fidanzati ma non, precisano fonti di governo, gli amici. Il governo dissipa con una Faq, ossia una risposta a domande frequenti, il dubbio insinuato dal nuovo dpcm per la “fase 2”. Via libera anche all’attività motoria non solo nei pressi della propria abitazione e nei parchi ma resta chiaro che non si può uscire dalla propria regione, se non – una volta sola – per tornare nella propria residenza o domicilio, se per il lockdown si era rimasti bloccati altrove. Resta il divieto anche per le seconde case: “Non è tra gli spostamenti per necessità”, spiegano fonti di governo per dissipare i dubbi. E’ uno “stress test” per la fase 2, quello che inizia il 4 maggio. Dai dati sul contagio che si raccoglieranno a partire dalla prossima settimana si capirà se dal 18 maggio si potrà riaprire di più in alcune Regioni e se al contrario in singole aree del Paese dovrà tornare il lockdown. Il premier Giuseppe Conte, rispondendo via Facebook alle lettere di un’estestista, un barbiere e una ristoratrice, si dice “sicuro” che nelle zone a basso contagio le riaperture arriveranno “prima del previsto”. E intanto assicura che il governo sarà “intransigente per chi riparte sul rispetto di “rigidi protocolli di sicurezza”.
Lunedì ripartono la manifattura, le costruzioni, il commercio all’ingrosso legato ai settori in attività, che vanno da tessile e moda, ad automotive e fabbricazione di mobili. Secondo i consulenti del lavoro torneranno in ufficio o in azienda 4,4 milioni di persone, mentre altri 2,7 milioni resteranno a casa. Il doppio “paradosso”, sottolineano, è che si tratterà soprattutto di over 50 e che la ripresa riguarderà in prevalenza le Regioni del Nord, più colpite dal virus (2,8 mln di lavoratori contro i 812mila al Centro e 822mila al Sud). Per il lavoro sono raccomandati orari differenziati e, ove possibile, smart working, ma impensierisce la tenuta dei trasporti, tra ingressi contingentati su bus e metro e rischio di lunghe code di auto. Anche per questo arriva un’ordinanza del Mise per riaprire i negozi bici e monopattini, per l’acquisto dei quali dovrebbe arrivare un incentivo nel prossimo decreto economico.
Diventano più facili gli spostamenti nella Regione. E sembrano allentarsi – ma si attendono indicazioni dal Viminale – gli obblighi di autocertificazione: per chi va al lavoro sarà sufficiente esibire un tesserino e potrebbe non servire per andare a fare sport o al parco (“La giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite”, si legge sul sito del governo). Ripartono anche esami universitari e lauree in presenza, purché si possano tenere le distanze, sono possibili attività di restauro e laboratori e tirocini universitari. Riaprono i concessionari d’auto. Il dpcm firmato domenica scorsa dal premier Conte prevede comunque mascherine per tutti, sia nei luoghi accessibili al pubblico, sia sui mezzi di trasporto. Si possono usare anche mascherine autoprodotte ma sono esentati i bambini sotto i sei anni. I bambini possono godere della riapertura dei parchi e delle ville, dove però restano chiuse le aree giochi. Resta comunque il divieto di assembramento, non solo nei luoghi pubblici ma anche in quelli privati.
Ma si può tornare a fare sport e correre anche lontano da casa, ma sempre da soli e tenendo dagli altri una distanza di due metri: ci si può muovere anche in auto o bus per andare a correre. Si possono fare passeggiate, anche con i bambini, a un metro di distanza da altri. Ripartono gli allenamenti individuali degli atleti. Ancora niente messe: si studia la possibilità di permetterle dall’11 maggio, magari all’aperto. Si possono però celebrare i funerali, con un massimo di 15 persone e obbligo di mascherina, e si può andare nei cimiteri. Restano chiuse anche le scuole, ma riaprono i centri diurni per i disabili e si valuta di permettere da fine mese o a giugno l’apertura di asili nido e centri estivi. Fino al 18 maggio serrande abbassate anche per i negozi al dettaglio, parrucchieri e barbieri, ristoranti e bar. La novità è che dal 4 maggio è permessa non solo la consegna di cibo a domicilio ma anche il take away.