Coronavirus Pescara: con la fase 2 sulla riviera tornano gli assembramenti dei cittadini senza dpi e distanziamento sociale. Il sindaco Masci: “Non costringetemi a nuove restrizioni”.
Runner e gente in bici che non rispettano le distanze, bimbi che giocano insieme, ragazzi che parlano in gruppo o si abbracciano senza gli strumenti di protezione, in tanti senza mascherina: dall’inizio della fase 2 il lungomare di Pescara e le vie del passeggio vengono invasi quotidianamente da migliaia di persone, tanto che, dopo le polemiche di Milano, la riviera del capoluogo adriatico viene paragonata ai Navigli.
È in questo contesta che arriva il monito del sindaco di Pescara Carlo Masci, che parla di “atteggiamenti rischiosi” e invita i cittadini al “buon senso”, chiedendo loro di non costringerlo a “fare nuovamente provvedimenti rigidi di contenimento”, che pure è pronto ad adottare qualora si dovesse rendere necessario. Alla Polizia municipale il primo cittadino ha dato indicazione di sanzionare tutti coloro che non rispettano il “vivere civile” e che adottano comportamenti scorretti.
“Ve lo dico con il cuore, vi parlo come un fratello, un padre, un marito, un amico. Qui c’è in gioco la nostra vita, la rinascita della nostra comunità. Questa è una partita che giochiamo tutti insieme, nessuno può dire ‘io faccio come voglio'”, dichiara Carlo Masci, sindaco di Pescara, sottolineando che, se è vero “quasi tutti” hanno adottato “comportamenti lodevoli”, è altrettanto vero che “sia durante il lockdown sia con l’ingresso nella fase 2, c’è stato chi ha anteposto la propria individualità al senso di appartenenza a una comunità, con atteggiamenti rischiosi per la propria e l’altrui salute. Non possiamo permetterci di non seguire attentamente i consigli dei medici, di andare contro le regole che ci sono state date e contro il buon senso. Adesso come prima occorre non derogare alle misure di contenimento del contagio da coronavirus, a partire proprio dal distanziamento fisico e sociale: è questa l’unica forma sinora efficace per impedire la diffusione del virus.
Ho visto troppi pescaresi girare senza mascherine e guanti dove invece sarebbe necessario indossarli, troppi ciclisti e corridori spargere le loro goccioline di sudore e saliva in luoghi affollati e nelle ore di massimo passeggio, troppe persone in compagnia e in conversazione vicine fra loro senza alcuna protezione al naso e alla bocca, troppi giovani abbracciati noncuranti del pericolo che corrono, troppi bambini giocare insieme con contatti fisici continui e prolungati nell’indifferenza dei genitori, troppe persone indossare le mascherine come papillon sotto il vestito da cerimonia.
Dobbiamo usare cautela e buon senso, dobbiamo essere equilibrati. Continuando così rischiamo, tutti, di dover tornare al passato più recente che nessuno di noi vuole rivivere. Non costringetemi a fare nuovamente provvedimenti rigidi di contenimento, non voglio farlo. Sapete benissimo, però, che lo farei senza esitare se dovessi ravvisarne la necessità”.