Gli sbancamenti sul fiume Vomano per la centrale idroelettrica vanno avanti nonostante le difformità tra progetto e opere in esecuzione, segnalate tre mesi fa con un esposto dalla Soa, Stazione Ornitologica Abruzzese, a Regione, Ministero dell’ambiente e Carabinieri-Forestali. La Regione ha avviato delle verifiche, mentre la ditta ha attivato una nuova procedura di verifica ambientale.
Ora possibile presentare nuove osservazioni entro il 25 giugno, ma i lavori vanno incredibilmente avanti.
Dopo diversi sopralluoghi, la Soa, stazione ornitologica abruzzese, ha depositato un dettagliato esposto dello scorso 17 febbraio 2020 a Regione, Ministero dell’ambiente e Carabinieri forestali, relativo alla centrale idroelettrica in costruzione sul fiume Vomano nel territorio di Roseto degli Abruzzi al confine con Atri e Morro d’Oro.
Nella segnalazione, a cui era allegata una corposa e inequivocabile documentazione fotografica e video, l’associazione ha segnalato quelle che apparivano come numerose difformità tra il progetto depositato nel 2013 e poi approvato dal Comitato VIA della Regione Abruzzo per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale e quanto in via di realizzazione nel concreto.
In particolare, tra le varie difformità, la Soa ha provveduto a segnalare quanto segue:
a)gli sbancamenti hanno interessato aree molto più vaste rispetto alle sezioni depositate al Comitato V.I.A.;
b)è stata realizzata una pista di cantiere non prevista;
c)accumuli di terreno di riporto hanno interessato aree non indicate in sede progettuale;
d)sono stati scavati dei canali di drenaggio delle aree di cantiere rivolti verso il fiume, non previsti dal progetto.
Inoltre secondo i dati dell’ARTA, la Soa ha segnalato alla Regione che la condizione ecologica del corso d’acqua in questi anni è ulteriormente peggiorata, allontanandosi dagli obiettivi di qualità fissati dalla direttiva 60/2000/CE “acque”. Essendo attualmente in classe “scadente”, in questo momento il fiume non può sopportare la futura riduzione del deflusso dell’80-85% rispetto alla portata naturale per la produzione idroelettrica.
Con una nota inviata il 25 marzo, la Regione Abruzzo ha avviato verifiche in base alle precise norme citate dalla Stazione Ornitologica, che impongono di rivalutare il progetto qualora emergano impatti non previsti. Nel frattempo la ditta ha fornito delle controdeduzioni alle osservazioni della SOA che, secondo gli ambientalisti, a parte ammettere alcune delle difformità segnalate, non convincono la Soa.
“Tra l’altro, guarda caso dopo la segnalazione della SOA, è stata riavviata dalla ditta una pratica presso il Comitato V.I.A. per la valutazione di ulteriori difformità del cantiere rispetto a quanto a suo tempo depositato per correggere, secondo quanto riportato dalla stessa ditta, “refusi”, “dimenticanze” ed “errori” dei progettisti (così vengono definite dalla ditta le correzioni). Ora chiunque potrà depositare osservazioni entro il 25 giugno anche se i lavori vanno incredibilmente avanti”, si legge in una nota della Soa.
“Quindi formuleremo presto osservazioni a sostegno del nostro esposto sia per smontare ulteriormente la ricostruzione parziale fatta dalla ditta sia per integrare segnalando nuove problematiche, come l’osservazione del 5 maggio scorso di una ruspa in azione direttamente in alveo all’altezza del cantiere, cosa anch’essa assolutamente non chiara nel progetto (i lavori in alveo erano previsti nel periodo più siccitoso dell’anno) che fu approvato dal comitato VIA nel 2013 (le foto sono state già inviate per le vie brevi al responsabile del Comitato VIA della Regione dr.Longhi). È dell’azienda che sta eseguendo i lavori per la centrale? Se non è loro, chi sta lavorando realizzando un canale nell’alveo del Vomano?”, conclude la nota della Soa.