A Pescara chiazza marrone in mare dal porto verso Nave di Cascella. L’allerta lanciata da Foschi. Del Vecchio rassicura: “Acqua del fiume, dopo il maltempo”.
Una chiazza marrone, proveniente dalla foce del fiume e che si estende verso nord, raggiungendo il tratto di litorale antistante piazza Primo Maggio. E’ quella avvistata da ieri da diversi cittadini e che, in seguito a segnalazione, abbiamo già verificato. Ora resta da capire quali sono l’origine e la natura di quella chiazza enorme: non sappiamo se dipenda dallo spegnimento delle pompe di sollevamento a ridosso del cantiere del Ponte Nuovo, in via di realizzazione a ridosso della golena nord, o se, peggio, da una nuova eventuale rottura alla rete fognaria di via Raiale che magari, di nuovo, la giunta Alessandrini avrà accidentalmente dimenticato di comunicare alla città. L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede ora l’intervento immediato dell’Arta e della Capitaneria di Porto affinchè si provveda a prelevare con urgenza nuovi campioni d’acqua, per capire cosa sta accadendo nel mare, e soprattutto che ci si attivi per capire la portata e la provenienza di quel fenomeno”. A lanciare l’allerta è stato Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’. Il vice sindaco di Pescara Enzo Del Vecchio, da noi contattato, ha subito chiamato la Capitaneria di Porto e riferisce che al momento non c’è stata alcuna segnalazione ma che, comunque, una motovedetta uscirà nuovamente per monitorare il tratto di mare in questione. Del Vecchio rassicura, confortato dalla Capitaneria, perché potrebbe essere acqua del fiume che dopo il maltempo dei giorni scorsi si è riversata nel mare trascinandosi dietro i detriti. Dunque, al momento, nessun allarme, ma il vice sindaco di Pescara conclude che con la Direzione Marittima si continuerà a prestare attenzione e a ricevere eventuali segnalazioni dei cittadini.
Il comunicato di Armando Foschi
“Nonostante l’arrivo dell’autunno non c’è tregua per il nostro povero mare, dopo un’estate disastrosa – ha ricordato Foschi -. La città è ancora letteralmente tramortita dalle ultime rivelazioni emerse dalle indagini giudiziarie in corso per l’emergenza balneazione del 28 luglio scorso, indagini che vedono indagati un super-dirigente del Comune, il vicesindaco Enzo Del Vecchio e il sindaco Marco Alessandrini, quest’ultimo protagonista di un doppio interrogatorio nel quale alla fine, dopo aver letto alcune intercettazioni telefoniche, è crollato e ha confessato la sua bugia, ossia di non aver mai redatto l’ordinanza di divieto di balneazione il primo agosto, come ha sostenuto per tre mesi, mentendo, ma di averla firmata solo il 3 agosto, per mettere a tacere le polemiche politiche. E mentre ancora ci si interroga sull’affidabilità della compagine di governo, ecco la nuova doccia fredda: da ieri abbiamo ricevuto decine di segnalazioni di cittadini che risiedono o hanno transitato sulla riviera nord e che hanno chiaramente avvistato un’enorme chiazza marrone che esce dalla foce del fiume e si estende, spinta dalle correnti, verso nord, raggiungendo, almeno sinora, il tratto di spiaggia antistante piazza Primo Maggio, quindi in pieno centro. Indiscutibile il colore della chiazza e, secondo alcuni, anche l’insopportabile odore di fogna che si avverte in diversi punti del litorale. Inevitabili le preoccupazioni dei cittadini che chiedono spiegazioni per quel fenomeno, sicuramente non imputabile, a ottobre, alle alghe. A questo punto chiediamo all’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, ma anche alla Capitaneria di porto, di effettuare oggi stesso, con massima urgenza, dei campionamenti per capire l’origine e la causa di quella chiazza che non è normale. Sappiamo che nei giorni scorsi il vicesindaco Del Vecchio ha annunciato degli sversamenti per lo spegnimento delle pompe di sollevamento golenali, operazione necessaria, a suo dire, per consentire lo spostamento dei sottoservizi nell’area di cantiere del Ponte Nuovo, ma in realtà l’esperienza ci dice che l’aver programmato uno sversamento nel fiume non esonera da responsabilità sugli eventuali danni ambientali. Anziché annunciare lo sversamento, e compensare l’inquinamento con l’acido peracetico, l’amministrazione avrebbe potuto e dovuto predisporre delle vasche di contenimento per assorbire i reflui fognari, e anche creare delle barriere nel fiume per impedire la dispersione nel mare di quei reflui, esattamente come accade quando ci sono delle perdite di altri materiali inquinanti, come i carburanti, nel mare aperto. Chiediamo dunque alle Autorità competenti di verificare la natura della chiazza e di accertare eventuali responsabilità sotto tutti i profili. Certo è che l’ennesimo episodio odierno – ha aggiunto Foschi – rende ancora più urgente la richiesta di sospensione del vicesindaco Del Vecchio e del sindaco Alessandrini dalle loro cariche amministrative, vista anche l’inchiesta giudiziaria in corso, in attesa delle loro dimissioni, rinnovando l’appello ai consiglieri di maggioranza i quali, con un’assunzione di responsabilità nei confronti della città, firmino la mozione di sfiducia nei confronti di un sindaco che ha dimostrato con i fatti di non essere in grado di gestire il territorio”.
Il comunicato del vice sindaco Enzo Del Vecchio
Nessun allarme per la macchia notata al largo della riviera nord: è acqua di fiume più scura per il maltempo dei giorni scorsi. Del Vecchio: “Dal rilievo visivo fatto dalla Capitaneria si tratta di detriti trasportati dal maltempo”. Nella mattinata odierna è stata segnalata a mezzo stampa una macchia al largo della costa pescarese. Affidata ai rilievi visivi della Capitaneria, che ne ha prelevato alcuni campioni pr le analisi, è stato subito confermato che non si tratta di materiale tossico o inquinante, bensì solo di detriti trasportati al largo dalle acque del fiume a causa del maltempo. Nessun allarme dalla rete fognante che non registra né rotture, nè fuoriuscite di sorta. “Nessun allarme per la macchia causata dai detriti trasportati dall’acqua di fiume – chiarisce il vice sindaco e assessore al Demanio Enzo Del Vecchio – Questo in base ai primi rilievi della Capitaneria di Porto, che ha prelevato dei campioni da fare analizzare. Fiume e mare sotto costante controllo, grazie alla sinergia con organi competenti a rispondere alle segnalazioni, com’è accaduto anche in questo caso. Quella odierna arrivava attraverso l’allarme circa la natura di una “misteriosa” macchia che dal porto si muoveva verso la Nave di Cascella, lanciato a mezzo stampa da qualcuno forse più innamorato dello scandalo che dello spirito di servizio verso la comunità. Lo abbiamo verificato come sempre facciamo, ricorrendo ad una sinergia attiva costantemente con la Capitaneria di Porto, sentinella di qualità sullo stato di salute del fiume e del mare, perché soggetto che ha esperienza e strumenti necessari a fare tutte le verifiche del caso. La Direzione Marittima ha infatti attivato la motovedetta che, una volta sul posto, ha rilevato che si trattava di acqua di fiume con una colorazione più evidente rispetto a quella marina, com’è accaduto altre volte a seguito del maltempo. Nessun allarme, dunque, al momento, solo la conseguenza delle piogge e del maltempo dei giorni scorsi. Altrimenti non può essere, visto che non si registra alcun problema sulla condotta di via Raiale e sulla rete fognante: quindi né rotture, né sversamenti di sorta. Al fine di avere sempre alta l’attenzione allo stato di salute delle acque fluviali e marine pescaresi, l’Amministrazione comunale ha voluto attivare nelle settimane scorse un’apposita convenzione con la Capitaneria di Porto e l’Arta che, mi preme sottolinearlo, non ha alcun precedente nella storia della tutela del fiume e del mare cittadino, questo proprio al fine di monitorare sempre e non solo d’estate le acque di entrambi e capire come agire quando lo stato di salute delle stesse non è assicurato e comporta effetti negativi per la nostra città. Nessuna scelleratezza, dunque, anzi! E proprio nei primi giorni della settimana prossima saremo nelle condizioni di far conoscere l’esito del primo campionamento eseguito dalla Capitanera di Porto e in corso di analisi da parte dell’Arta, che fisserà un primo punto della citata intesa e sulla delicata vicenda del monitoraggio delle acque. Dopo anni di sola inerzia e nessun atto, rivendichiamo con forza il primato di azioni tangibili e concrete sia in termini di analisi che di interventi diretti su fiume e mare, per arrivare alle cause della cattiva qualità delle acque che si registra a intervalli variabili sul litorale cittadino. L’auspicio è che in futuro per fenomeni che i tecnici “veri” definiscono “naturali”, più che ricorrere all’allarme e alla denuncia scandalistica, si compiano gesti più utili alla comunità, ovvero la di segnalazione e la sollecitazione agli organi competenti perché si attivino le misure necessarie per scoprire e, nel caso, risolverne le cause”.