Il governatore Marsilio, in visita a Bussi si appella al ministro Costa per annullare la revoca della gara d’appalto per la bonifica del sito inquinato e auspica di riconvocare il tavolo al ministero dell’ambiente.
“Ritengo scandaloso che, dopo nove anni anni dallo stanziamento di una cifra importante, pari a 50 milioni di euro, per la bonifica e la reindustrializzazione dei siti inquinati di Bussi, il Ministero dell’Ambiente, attraverso la sua improvvida decisione, abbia attivato la procedura di revoca della gara d’appalto, determinando di fatto la restituzione dei fondi al Ministero dell’Economia e delle Finanze”, ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.
Il governatore non ha usato mezzi termini nella conferenza stampa che ha tenuto questo pomeriggio a Bussi, nella sala consiliare del Comune insieme al sindaco Salvatore Lagatta, all’assessore all’ambiente, Nicola Campitelli, e ai consiglieri regionali Fabrizio Montepara e Guerino Testa.
“Per di più il Ministero si espone a un elevato rischio di contenzioso legale da parte del soggetto privato, che attende di poter svolgere l’appalto che gli è stato sottratto in maniera ingiustificata”, ha aggiunto Marsilio. “Rivolgo, pertanto, un deciso appello al ministro Costa e al sottosegretario Morassut, con i quali ho avuto diverse interlocuzioni nell’ultimo anno, per riconvocare al più presto un tavolo con le Istituzioni coinvolte, Regione, Provincia di Pescara e Comune di Bussi in primis, per cambiare registro e dare un’accelerazione, favorendo l’avvio dei lavori di bonifica.
Non parlo solo da presidente della Giunta regionale, ma anche da toccolano di origine, dal momento che sono stati migliaia i cittadini della Val Pescara ad aver vissuto sulla propria pelle la vicenda dell’inquinamento dell’ex sito produttivo della Montedison, che per decenni è stata tenuta nascosta, addirittura negata, forse anche a causa di una scarsa sensibilità ambientale che c’era all’epoca, ma ora non è più il caso di temporeggiare.
La Regione sarà al fianco dell’amministrazione comunale di Bussi in quella che può essere definita una giusta rivendicazione, poiché non solo in questi anni il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici non ha mai detto che la gara andasse revocata, ma che occorreva una semplice richiesta interlocutoria di integrazione di documenti progettuali. Inoltre, enti strumentali tecnici come l’Arta Abruzzo nel corso degli anni hanno certificato, senza ricevere obiezioni di sorta, che quel progetto, sostenuto da procedure speditive e d’urgenza, andava più che bene. Ora rimettere tutto in discussione per attivare una nuova procedura significherebbe, nella migliore delle ipotesi, perdere ancora due tre anni di tempo e questo è inaccettabile”.