A Pescara manifestazione regionale dei noleggiatori di bus turistici che chiedono al Governo e alla Regione il sostegno per far ripartire il comparto, fermo dall’inizio del lockdown.
In Abruzzo sono 50 le aziende che si occupano del noleggio dei bus, con 250 dipendenti e 160 mezzi: un comparto fermo da mesi ormai, da quando il distanziamento sociale imposto dal blocco per l’emergenza sanitaria ha negato la possibilità di viaggi turistici alle aziende del trasporto pubblico non di linea.
È per questo che oggi i rappresentanti della categoria sono scesi in piazza Unione a Pescara per chiedere sostegno al Governo e alla Regione.
“Siamo fermi da mesi ormai e il futuro non è dei più rosei”, dichiara Andrea De Luca, noleggiatore e portavoce dei manifestanti. “Chiediamo al Governo e alla Regione di aiutarci con specifiche misure di sostegno. La nostra idea è quella di costituire una rete d’impresa che metta insieme le aziende abruzzesi del noleggio di bus per sopperire alla carenza d’organico e di personale del trasporto pubblico locale, in un momento in cui le misure di contenimento del virus impongono il distanziamento sociale e i mezzi del trasporto di linea non possono più viaggiare a pieno regime. Con questa rete d’impresa potremmo metterci a disposizione del trasporto pubblico locale, soprattutto in vista della riapertura delle scuole. Altre regioni già lo hanno fatto e anche l’Abruzzo potrebbe allinearsi a queste misure”.
“Molti di noi hanno sospeso l’assicurazione dei propri mezzi”, aggiunge Danilo Alesi, noleggiatore. “In questi mesi siamo riusciti a sopravvivere con i 600 euro assegnati dallo Stato o con la cassa integrazione, ma per il nostro settore la ripartenza è ancora molto lontana. La rete d’impresa dei noleggiatori di bus turistici per integrare il trasporto pubbblico locale potrebbe essere una boccata d’ossigeno in attesa di un nuovo inizio”.
Il servizio del Tg8