A Pescara la Polizia di Stato ha arrestato un pregiudicato pescarese. Aveva accoltellato un conoscente per una dose di droga.
Rapina (aggravata dall’utilizzo di un’arma e dall’aver agito per motivi abietti), lesioni volontarie aggravate e porto, senza giustificato motivo, di coltello fuori dalla propria abitazione: sono i reati di cui dovrà rispondere il pregiudicato 44enne pescarese, arrestato questa mattina, venerdì 19 giugno 2020, dalla Polizia di Stato, che ha dato esecuzione a una misura cautelare disposta dall’ufficio del gip presso il Tribunale di Pescara.
Il 44enne era già noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi trascorsi giudiziari. Lo scorso 27 maggio, alle ore 2.30 circa, il personale della sezione volanti della Questura di Pescara è intervenuto presso il locale pronto soccorso, dove era appena giunto, trasportato da ambulanza, un 35enne pescarese con diverse ferite da arma da taglio, poi dimesso con una prognosi di giorni 12. L’uomo, apparso da subito reticente di fronte agli operatori di polizia, aveva riferito di essersi recato con un amico a far visita ai propri genitori. Una volta uscito dallo stabile di residenza di questi ultimi era stato aggredito da un soggetto sconosciuto che, senza profferire parola, lo aveva colpito con un coltello, fuggendo subito dopo a bordo di uno scooter.
Pochi giorni dopo, la vittima aveva sporto denuncia per quanto accadutogli, ma anche questa volta le dichiarazioni fornite avevano indotto gli investigatori della squadra mobile della Questura di Pescara a ritenere che non stesse raccontando tutta la verità.
Pertanto i poliziotti hanno deciso di ascoltare nuovamente l’uomo, che, messo alle strette, ha chiarito tutti gli aspetti della vicenda, riferendo che quella notte, accompagnato da un suo amico, era andato a casa dei suoi genitori e che in quella circostanza aveva incontrato casualmente il 44enne, che abita in quello stesso stabile. Terminata la visita ai familiari, mentre si accingeva a risalire a bordo dell’autovettura, era stato nuovamente avvicinato dal pregiudicato che gli aveva chiesto se avesse della cocaina; al suo diniego era salito a bordo dell’auto e il 44enne, di rimando, aveva aperto la portiera e lo aveva colpito più volte con un coltello dicendogli: “Adesso mi dai la cocaina? La prossima coltellata ti prendo al cuore e ti ammazzo”. A quel punto la vittima, con alcuni precedenti anche in materia di droga, si era visto costretto a consegnare una bustina contenente una dose di cocaina, custodita nel portafoglio e, una volta allontanatosi l’aggressore, si era recato sanguinante presso l’abitazione dei genitori, dalla quale, tramite autolettiga, è stato trasportato in ospedale.
La squadra mobile ha poi sentito anche la persona che lo aveva accompagnato in auto dai genitori, la quale ha confermato la versione fornita dall’amico, riconoscendo fotograficamente il pregiudicato pescarese, che è stato infine segnalato alla Procura della Repubblica di Pescara.
Il Pubblico Ministero, titolare delle indagini, in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza, ritenendo concreto e attuale il pericolo di reiterazione del reato, ha fatto istanza per l’emissione della misura cautelare della custodia in carcere. L’ufficio del gip, condividendo l’impianto accusatorio, ha disposto pertanto l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti del 44enne.
Il provvedimento restrittivo è stata eseguito questa mattina dagli uomini della sezione antirapina della squadra mobile, che hanno rintracciato l’uomo nella sua abitazione, traducendolo poi in carcere.