Recuperato nella notte il corpo dello speleologo di Arielli, disperso in una grotta di Roccamorice; salvi gli altri due. I tre erano rimasti bloccati da una piena che aveva invaso la cavità alle falde della Maiella.
Il corpo senza vita di Alessio Carulli, 42enne di Arielli (Chieti), speleologo dello speleoclub di Chieti, è stato recuperato intorno alle 3.30 di questa notte, nella grotta Risorgiva di Roccamorice, dove, nella giornata di ieri, sabato 4 luglio, tre speleologi erano rimasti intrappolati a seguito di una piena che aveva inondato la cavità alle falde della Maiella.
Il 42enne è stato individuato e raggiunto dai soccorritori del corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico e dai Vigili del fuoco, a circa 70 metri dall’ingresso della grotta, per essere infine recuperato su autorizzazione del magistrato di turno.
Le operazioni di soccorso erano partite già ieri sera e avevano consentito il salvataggio degli altri due speleologi, un 31enne della provincia di Ancona e un 36enne di Pianella, bloccati nella cavità rocciosa della Maiella pescarese, interessata da un allagamento che ha complicato notevolmente l’intervento degli operatori del Soccorso alpino e spelelogico d’Abruzzo e dei Vigili del fuoco del distaccamento di Alanno e dalla sede centrale di Pescara, che hanno inviato pompe di sollevamento acqua e gruppi elettrogeni per prosciugare i passaggi allagati. Per agevolare il soccorso, la zona è stata illuminata dalle fotoelettriche, mentre sul posto sono arrivati dal Lazio e dalla Campania gli speleosub dei Vigili del fuoco che hanno utilizzato particolari attrezzature per raggiungere il 42enne intrappolato nella grotta. Un funzionario dei Vigili del fuoco di Pescara ha coordinando i soccorsi con la supervisione della Prefettura.
Gli altri due speleologi della spedizione che sono stati tratti in salvo sono stati trasportati dal 118 all’ospedale Santo Spirito di Pescara; le loro condizioni fisiche sono apparse buone, anche se entrambi sono risultati molto provati.
La spedizione all’interno della grotta di Roccamorice, a circa due chilometri dal centro abitato, era composta da cinque speleologi, che avevano allestito un piccolo campo per le esplorazioni. L’allarme è stato lanciato da un uomo e una donna che erano rimasti all’esterno della cavità, subito dopo essersi accorti che all’interno della grotta c’era stata una piena, causata dalle piogge. I tre speleologi erano rimasti bloccati a circa 70 metri dall’ingresso della grotta in un sifone, un passaggio allagato.
Sul posto del savataggio sono intervenuti anche il sindaco di Roccamorice, Alessandro D’Ascanio, i mezzi del 118 e le ambulanze del 118 di Scafa e della Life. Per il 42enne di Arielli però non c’è stato nulla dafare.