Il 20 luglio Augusto De Sanctis davanti al Tar per il ricorso contro le concessionarie delle autostrade. Sei Procure indagano sulle manutenzioni 2015-2020; il Mit parla di criticità.
Sei Procure al lavoro sui piani di manutenzione delle società concessionarie Strada dei Parchi, Autostrade per l’Italia e Tangenziale di Napoli. È quanto si legge in una nota del dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Placido Migliorino, inviata lo scorso 12 febbraio ad Augusto De Sanctis, attivista abruzzese, nell’ambito di un contenzioso su un accesso agli atti. Nella missiva il dirigente ministeriale, per quanto riguarda i piani di manutenzioni per gli anni 2015-2020 parla di “inadempienze” e di “procedimenti sanzionatori”.
L’accesso agli atti in questione riguardava lo stato dei viadotti e delle gallerie. L’attivista abruzzese il prossimo 20 luglio si confronterà davanti al Tar Lazio con il MIT e cinque concessionari: Aspi, Strada dei Parchi, Tangenziale di Napoli, Società Autostrade Meridionali. Il ricorso chiede l’annullamento del diniego opposto dal ministero all’ostensione degli atti richiesti in base al D.lgs.33/2013 sulla trasparenza, il cosiddetto Foia italiano.
De Sanctis, difeso dall’avvocato Herbert Simone, ha proposto ricorso ai giudici contro la decisione ministeriale supportata dalle opposizioni delle cinque concessionarie, tutte costituite in giudizio per chiedere che i documenti non siano resi pubblici. Strada dei Parchi a sua volta ha impugnato la nota del responsabile trasparenza del Mit che, riformulando in minima parte il diniego di Migliorino, aveva concesso di accedere ad alcuni atti della galleria del Gran Sasso.
“Risultano attualmente pendenti le indagini penali avviate dalla Procura presso il Tribunale di Teramo, dalla Procura presso il Tribunale di Pescara, dalla Procura presso il Tribunale di Genova, dalla Procura presso il Tribunale di Chieti, dalla Procura presso il Tribunale dell’Aquila, dalla Procura presso il Tribunale di Napoli, relativamente alle Società Concessionarie Strada dei Parchi, Autostrade per l’Italia e Tangenziale di Napoli”, si legge nella nota di Migliorino. Nella lettera il dirigente del Mit, inoltre, sostiene che nei Piani di Manutenzione avrebbe evidenziato criticità. “A riguardo lo scrivente – si legge – per gli anni dal 2015 al 2020, ha valutato i piani di manutenzioni proposti dalle Società Concessionarie, relazionando alla DG al fine di avviare i procedimenti sanzionatori che, per quanto noto allo scrivente, non sono stati ancora conclusi. Le relazioni contengono nel dettaglio le inadempienze manutentive e di programmazione riscontrate da Uit Roma per le quali, come detto, le convenzioni vigenti prescrivono l’avvio di specifici procedimenti da parte del Responsabile Unico del Procedimento, appositamente nominato dalla Direzione Generale.”
Riscontri puntuali relativamente alla “conclusione dei procedimenti nei termini prescritti”. Li chiede il Responsabile anticorruzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale resta in attesa “di acquisire nel merito della questione segnalata, puntuali elementi di chiarimento”.
Il responsabile anticorruzione del Mit è intervenuto nell’ambito del contenzioso tra ministero, concessionari e un cittadino abruzzese che aveva richiesto l’accesso agli atti ai piani di manutenzione delle autostrade. Al responsabile l’attivista abruzzese aveva inoltrato la nota di diniego del dirigente del Mit Placido Migliorino da cui emergeva che a distanza di anni dall’esame dei piani manutenzioni, i procedimenti sanzionatori per le criticità rilevate non sarebbero stati ancora conclusi. Il responsabile anti-corruzione del MIT il 18 febbraio scorso è quindi intervenuto, chiedendo alla Direzione Vigilanza sulle Concessionarie del Mit riscontri “puntuali alla segnalazione”.
Nel carteggio del ricorso non si trovano altri atti sull’esito di tale richiesta. L’accesso agli atti avviato dall’attivista abruzzese verte su varie problematiche relative alla rete autostradale del centro Italia sotto la responsabilità dell’Uit di Roma del Mit retto dall’Ing.Migliorino. Tra queste: i piani di manutenzione dal 2015 al 2020 dei concessionari e gli esiti della valutazione degli stessi da parte dell’Uit, i documenti attinenti la questione barriere dei viadotti autostradali (new jersey bordo ponte); la corrispondenza relativa allo stato di ammaloramento strutturale della galleria Gran Sasso sulla A24 e quella relativa allo stato di applicazione del D.lgs.264/2006 sulla sicurezza delle gallerie; gli atti relativi al Viadotto “Cerrano” dell’A14 e la documentazione relativa allo stato di sicurezza dei viadotti della A24 e A25.
Il ricorso su cui deciderà il Tar Lazio il prossimo 20 luglio verte, tra l’altro, sul diritto del cittadino di poter accedere a tutta la documentazione non sottoposta a sequestro visto che l’accesso non può interferire con attività ispettive del Mit già svolte, come invece sostiene il ministero, e che la stragrande parte degli atti richiesti è stata solo acquisita dalle procure e, pertanto, rimanendo a disposizione degli enti pubblici, sarebbe comunque accessibile visto che il D.lgs.33/2013, il cosiddetto “Freedom of Information Act italiano”, impone la trasparenza, in quanto “concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche” e vuole favorire “forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche e di promuovere la partecipazione al dibattito pubblico, chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni”.