La Guardia di Finanza di Nereto ha sequestrato 8 mila kg di rame di dubbia provenienza e denunciato il titolare di un deposito di rottami non autorizzato.
I finanzieri della tenenza di Nereto hanno sequestrato 8 mila kg di rame di dubbia provenienza. L’operazione rientra nell’attività infoinvestigativa e di controllo del territorio e ha consentito alle fiamme gialle di fermare nel Comune di Sant’Egidio alla Vibrata, un autocarro palesemente carico. Dopo avere intimato l’alt, la Guardia di Finanza ha proceduto al controllo dei documenti del mezzo e all’ispezione del carico costituito da 8.450 Kg. di cavi di rame, per i quali il conducente dell’autocarro non ha saputo indicare la provenienza né è stato in grado di esibire il documento, il cosiddetto bollettario, che di regola accompagna il trasporto di tale materiale.
Appresa la notizia che i rifiuti metallici erano stati prelevati da un vicino deposito, risultato dai primi riscontri non autorizzato in quanto non iscritto all’albo nazionale dei gestori ambientali, i militari hanno proseguito in loco gli accertamenti: ne è emerso che anche il responsabile dell’attività, sprovvisto del registro di carico e scarico rifiuti, non è stato in grado di dimostrare la legittima provenienza del rame.
Il prezioso materiale, denominato anche “oro rosso”, è stato pertanto sequestrato, mentre il titolare della ditta individuale esercente l’attività di “raccolta e commercio ambulante di rottami di ferro e altro materiale”, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per incauto acquisto (art. 712 del C.P.) e per attività di gestione rifiuti in assenza delle prescritte autorizzazioni (art. 256, comma 2, del Codice dell’ambiente).
“Il fenomeno criminale dei furti di rame colpisce società operanti nel settore dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni e anche aziende elettrotecniche ed elettroniche attive nella produzione e nell’utilizzazione di beni prodotti con l’impiego di tale metallo”, si legge in una nota diffusa dal comando provinciale di Teramo della Guarduia di Finanza. “Questi furti, oltre a provocare l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economica e sociale di particolare rilievo, possono avere conseguenze per quanto riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico.
Tale operazione di servizio è comprova della presenza costante sul territorio della Guardia di Finanza a repressione delle condotte illecite in genere.”