Abruzzo, vaccini: il direttore del Dipartimento sanità della Regione assicura il reperimento delle dosi antinfluenzali per la campagna di vaccinazione autunnale. D’Amario, “Non ci sarà emergenza”.
La campagna di vaccinazione antinfluenzale del prossimo autunno troverà la sua piena copertura: lo ha annunciato Claudio D’Amario, direttore del Dipartimento sanità della Regione Abruzzo, smentendo gli scenari relativi al mancato approvvigionamento delle 340 mila dosi stimate per il fabbisogno delle tre fasce individuate come a rischio: ultrasessantenni, bambini e operatori sanitari. La campagna di vaccinazione dunque si farà e andrà avanti fino al 31 dicembre.
“Per fare chiarezza occorre dire subito che con una delibera regionale il Dipartimento ha proposto alla Giunta una metodologia di campagna vaccinale che prevedeva tre popolazioni suscettibili: quella pediatrica, quella dei dipendenti ospedalieri santiari e quella delle persone fragili ultrasessantenni”, ha spiegato Claudio D’Amario, direttore del Dipartimento sanità della Regione Abruzzo. “Tutto questo ha determinato obiettivi specifici e un conseguente fabbisogno di circa 34o mila dosi di vaccino.
Successivamente la richiesta è finita alla centrale unica acquisti: alcuni lotti non hanno trovato risposte, perché le aziende avevavo già offerto dosi massicce alle Regioni della Lombardia, del Lazio e della Puglia, con queste ultime due che peraltro avevano anche una legge che obbligava alla vaccinazione antinfluenzale, mentre in Abruzzo abbiamo raccomandato la scelta consapevole.
A questa mancanza di adesioni ad alcuni lotti, che ha creato un approvvigionamento inferiore al fabbisogno che avevamo determinato, abbiamo sopperito successivamente con delle trattative private, che hanno portato a ulteriori acquisizioni di dosi, che ci consentono di avvicinarci molto alle 300 mila unità.
Intanto cominciamo con la campagna antinfluenzale che andrà avanti fino al 31 dicembre, in ragione del fatto che i picchi ci saranno all’inizio del nuovo anno; poi nei mesi a seguire faremo un’operazione di reclutamento di tutte le dosi mancanti, sia sul territorio nazionale, consultandoci con le altre Regioni, che su quello internazionale, perché le aziende che forniscono i vaccini sono delle multinazionali che hanno sempre dei recuperi in altre nazioni.”