All’aeroporto di Pescara è stato arrestato un 30enne del Sudan con documenti falsi: si spacciava per titolare di protezione sussidiaria.
Era arrivato in Italia come titolare di protezione sussidiaria, ma i documenti risultavano falsi: per questo è stato arrestato un 30enne atterrato ieri, sabato 12 settembre 2020, all’aeroporto d’Abruzzo. L’uomo era arrivato a Pescara con un volo proveniente da Malta alle 16.30.
Due operatori in servizio di vigilanza aeroportuale durante un’attività di controllo a campione sui passeggeri in arrivo hanno notato qualcosa di anomalo nel titolo di viaggio presentato dal giovane. I poliziotti hanno così analizzato più approfonditamente il documento e hanno notato che i dati riportati non corrispondevano alle caratteristiche fisiche del 30enne; il documento inoltre non aveva determinati elementi che ne garantivano la genuinità, come la punzonatura con il laser del numero di passaporto.
Il ragazzo, che secondo il documento prodotto risultava beneficiario della protezione sussidiaria e di cittadinanza gambiana, ha esibito anche un permesso di soggiorno coincidente con quanto riportato nel passaporto. Il numero esposto, sottoposto ai controlli presso i terminali, risultava però appartenere a una cittadina bengalese residente in Sicilia per motivi familiari.
Solo successivamente il ragazzo ha ammesso le diverse generalità, specificando di essere del Sudan e di essere nato nel 1990. Dopo la foto segnalatica si è appurato che il 30enne non era mai stato controllato prima in Italia.
Immediato l’arresto per possesso e uso di documenti falsi, utilizzati ai fini dell’espatrio. Ora si trova presso la casa circondariale di Rebibbia di Roma.