Fino a 20 di giorni di attesa per l’esecuzione dei tamponi in Abruzzo, non solo nel caso di persone con sintomi sospetti, ma perfino per chi ha avuto contatti conclamati con soggetti risultati positivi.
Da Pescara all’Aquila, in tutta la regione si susseguono da giorni le segnalazioni e le polemiche dei cittadini per i tempi di attesa troppo lunghi, con il rischio che una volta sottoposti a test i soggetti in questione possano essere già negativi.
“Da quando il mio medico curante ha fatto la richiesta a quando gli è stata comunicata la data – racconta una ragazza della provincia di Pescara – è trascorsa una settimana, mentre il test è stato fissato dopo altri cinque giorni, per un totale di dodici. So di essere positiva perché ai primi sintomi mi sono sottoposta a tampone, a mie spese, oltre cento euro, in una clinica privata, l’unica a darmi disponibilità in pochi giorni. Ho anche consegnato i documenti per la Asl, ma nessuno mi ha mai contattato per il tracciamento. Da allora sono in isolamento e non ho contatti con nessuno. Con questi tempi, visti i sintomi lievi, altre persone magari avrebbero continuato a uscire, a lavorare e a incontrare gente. Tutto questo non ha senso, così non è possibile frenare i contagi”. Parole analoghe arrivano da un altro pescarese: “Il mio coinquilino è risultato positivo e io ho avuto dei lievi sintomi. Ho subito contattato il mio medico, il 23 ottobre – racconta – e solo il primo novembre mi è stata comunicata la data in cui dovrò eseguire il test: 11 novembre. Sono sempre rimasto a casa, non sono andato a lavoro e temo di averlo fatto a mie spese, perché da come ho capito la quarantena, e quindi la malattia, scatta una volta fissato l’appuntamento per il tampone. Dai primi sintomi al giorno del test, alla fine, saranno passati più di 20 giorni. Ora sto bene e magari per l’11 novembre sarò già negativo. E’ assurdo dover attendere così tanto”.