A Pescara il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli denuncia l’inerzia di Comune, Provincia e Regione su Fosso Grande: “Canale completamente ostruito, situazione a rischio”.
“Fosso Grande, il canale più grande e importante per la tenuta idraulica della città è una giungla: sponde a rischio, un fosso pieno di erba, sterpaglie, alberi abbattuti e rifiuti di ogni genere: a ottobre questa è la situazione su cui né il Comune, né la Regione di centrodestra sentono l’urgenza di intervenire”. La denuncia arriva dal consigliere regionale Pd, Antonio Blasioli.
“Inerzia e disinteresse, malgrado nel bilancio 2019 della Regione abbiamo chiesto lo stanziamento di una cifra cospicua per eseguire opere serie e definitive che allontanassero per sempre i problemi di allagamento di cui soffre la zona, sono stati stanziati pochi spiccioli, appena 60.000 euro: fondi che renderanno possibile solo una piccola pulizia, che peraltro a oggi non è ancora partita, ma che soprattutto non risolveranno la situazione, che si rimpalla ancora tra i vari enti.
Stiamo parlando di una zona densamente abitata e duramente colpita nel 2013 da un’alluvione, che ha causato ingentissimi danni ai cittadini, alle loro abitazioni e alle attività economiche del quartiere. Oggi, non sappiamo neanche se la competenza è della Provincia di Pescara, anch’essa completamente latitante, o se appartiene alla Regione e ai due comuni di Pescara e Spoltore.
Ma in queste condizioni il fosso non può stare. Lo sa bene il centrodestra, i cui consiglieri quando erano minoranza reclamavano interventi che, però, una volta divenuti classe dirigente nessuno attua e attiva.
Noi invece chiediamo che il Genio civile regionale, che sotto l’amministrazione di centrosinistra si fece carico di 600.000,00 euro di lavori per ripristinare le sponde e che sempre è stato disponibile, promuova un progetto serio. Magari uno scolmatore che allontani l’acqua dal fosso quando è abbondante e prende velocità, o magari delle vasche di espansione che lo rendano più capiente. Lasciamo ai tecnici l’approfondimento.
Il rischio è grande in queste condizioni, perché da fosso grande, si chiama così perché una volta era largo e aveva anche delle isole all’interno, oggi è diventato angusto, ristretto, pieno di strozzature e con recinzioni realizzate a meno di 4 metri dai bordi, oberato dalle acque reflue e tutto ciò, insieme a rifiuti e tronchi che lo soffocano, finisce per restringere il letto e non fare più da canale e freno all’acqua piovana, che acquista velocità e fa danno.
Siamo all’ultimo campanello d’allarme, lo giriamo al Presidente della Provincia di Pescara, perché le istituzioni non siano latitanti e agiscano prima che i fattori di rischio, che sono sotto gli occhi di tutti, si trasformino in una evitabile esondazione.”