Nella mattinata di oggi, lunedì 7 giugno, gli agenti del Commissariato di Avezzano hanno eseguito due provvedimenti di detenzione in carcere a carico di P.D.S di 30 anni e di N.D.S. di 29 anni, entrambi avezzanesi ed appartenenti alla locale comunità ROM.
Le Ordinanze sono state emesse dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di L’Aquila in esecuzione di condanne definitive a carico dei due, riconosciuti colpevoli della commissione di due rapine, consumate qualche anno fa, in danno di una sala giochi e di una tabaccheria della cittadina marsicana. In quest’ultimo caso i malviventi, senza alcuno scrupolo, avevano anche minacciato con una pistola un bambino che si trovava nell’esercizio commerciale insieme al proprietario.
Subito dopo le rapine le attenzioni degli investigatori si sono concentrate nei confronti dei due soggetti raggiunti oggi dai provvedimenti restrittivi, i quali nei giorni precedenti alla commissione delle rapine avevano effettuato dei “sopralluoghi” all’interno degli esercizi commerciali unitamente ad altre tre persone, di cui due appartenenti al medesimo gruppo ROM e un uomo di origine siciliane ma residenti in Avezzano, tutti gravati da precedenti di Polizia.
All’individuazione del gruppo criminale si è giunti attraverso la visione delle immagini delle telecamere presenti negli esercizi commerciali e di quelle delle zone limitrofe ai luoghi dove erano stati commessi i reati. Nel corso delle successive indagini, portate avanti anche con intercettazioni e perquisizioni, sono state raccolte numerose prove ed indizi schiaccianti, che hanno fatto ricadere la responsabilità sul gruppo e tali da consentire alla Procura della Repubblica di Avezzano di chiedere ed ottenere dal G.I.P. del Tribunale di Avezzano delle misure cautelari nei confronti di tutti i soggetti coinvolti e di reggere l’accusa in tutte le fasi dibattimentali fino alla condanna definitiva.
Al termine degli adempimenti di rito i due rom sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Frosinone per scontare, rispettivamente, la pena residua di 4 anni e 11 mesi e di 1 anno e 6 mesi di reclusione.