Anche in Abruzzo, come in tutta Italia, Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro. I sindacalisti abruzzesi si sono ritrovati stamani, venerdì 28 maggio, in piazza Alessandrini a Pescara, davanti all’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo.
Un nuovo patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo chiedono a gran voce Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, che stamani hanno manifestato davanti all’assessorato regionale alla Sanità, a Pescara, proprio per sensibilizzare sul tema della sicurezza sul lavoro. Un centinaio le persone che, nel rispetto dei protocolli Covid, hanno partecipato al presidio, in piazza Alessandrini. Una delegazione dei manifestanti, composta dal segretario regionale Cgil Abruzzo Molise con delega alla sicurezza sul lavoro, Franco Spina, dal segretario generale aggiunto della Cisl Abruzzo Molise, Giovanni Notaro, e dal responsabile coordinamento sicurezza della Uil Abruzzo, Ernesto D’Eliseo, è stata ricevuta dall’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.
“Un’interlocuzione assolutamente positiva”, sottolineano i sindacati al termine dell’incontro. “L’obiettivo – spiega Notaro – era quello di chiedere il ripristino del tavolo di coordinamento di salute e sicurezza che è previsto dalla legge. L’assessore ha recepito tutto e ci ha dato la disponibilità a convocare il tavolo entro il mese di giugno. C’è stato un lungo confronto e abbiamo rappresentato i temi in questione. Lei ha fatto partecipare il personale che si occupa della materia ed ha condiviso le nostre preoccupazioni. Lo scopo deve essere quello di coordinare le istituzioni in una filiera virtuosa in cui ognuno faccia qualcosa di più”. “Siamo qui per chiedere alle istituzioni un maggiore impegno nella lotta contro gli incidenti sul lavoro – sottolinea il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri – E’ necessario che vengano effettuate assunzioni nella pubblica amministrazione, ad esempio ispettori del lavoro e personale tecnico della prevenzione delle Asl e dell’Inail. Alla Regione chiediamo che crei un confronto permanente di coordinamento con tutti gli enti che si occupano di prevenzione e i sindacati”. Il segretario generale della Uil, Michele Lombardo, tricorda che è necessario “coinvolgere le istituzioni locali sui temi che attengono alla sicurezza. Temi – osserva – che in questi ultimi anni sono stati accantonati, riservando al mondo del lavoro gravi danni”.
Undici morti in infortuni sul lavoro, in Abruzzo, dal primo gennaio al 31 marzo 2021. Un dato che aumenta del 266% rispetto allo stesso periodo del 2020, incremento che colloca la regione agli ultimi posti in Italia. A ricordare i dati dell’Inail sono Cgil, Cisl e Uil Abruzzo nel corso della manifestazione. Degli undici decessi registrati nel primo trimestre dell’anno, tre sono avvenuti nel Pescarese, tre nell’Aquilano, tre nel Chietino e due nel Teramano. Aumenta, più in generale, il numero degli infortuni, che passano dai 2.578 del primo trimestre 2020 ai 2.664 dei primi tre mesi del 2021. “Nonostante la produzione diminuisca a causa del lockdown – osservano i sindacati – gli infortuni aumentano. Si è tolta attenzione al tema ed è aumentata la pericolosità dei luoghi di lavoro”.
Sindacati in piazza a Pescara, Fina e Vadini (PD Abruzzo): “Siamo con i lavoratori per sicurezza e proroga blocco licenziamenti”
“Il Partito Democratico è in piazza oggi con i lavoratori, per la sicurezza e per la proroga del blocco dei licenziamenti”: lo dichiarano il segretario regionale Michele Fina e la responsabile lavoro Lisa Vadini, che hanno partecipato a Pescara alla manifestazione promossa dai sindacati.
Fina e Vadini sottolineano che “oggi è due volte importante esserci. Lo stillicidio di quelli che siamo abituati sbagliando a definire incidenti sui luoghi di lavoro ci ricorda l’assoluta urgenza di lavorare, attraverso le norme e gli investimenti, a un incremento degli standard di sicurezza. Poi la questione dell’interruzione prevista alla fine di giugno del blocco di licenziamenti: una scelta che sottovaluta i rischi sociali che, stimano i sindacati, possono arrivare in Abruzzo fino a 17mila posti di lavoro persi. La proposta del Pd di prolungare il blocco va perciò nella giusta direzione, e sbagliate sono state le critiche di Confindustria. Prima di interrompere il blocco, vanno riorganizzati il sistema di tutele e ammortizzatori sociali e le politiche per il lavoro”.