Il Comune dell’Aquila ha recuperato 5,7 milioni di euro dall’annoso contenzioso con Imprepar-Impregilo. È l’importo che la società HCE COSTRUZIONI S.P.A. ha dovuto restituire al Comune dell’Aquila a seguito della sentenza della Corte di appello e delle azioni esecutive messe in atto.
In una nota inviata alla stampa il Comune dell’Aquila rende noto che con atto della ragioneria comunale del 24 giugno scorso è stata definitivamente accertata, e quindi incassata e registrata in contabilità e nel bilancio dell’ente, la somma di 5.688.257,63 di euro comprensiva di interessi.
È l’importo che la società HCE COSTRUZIONI S.P.A. ha dovuto restituire al Comune dell’Aquila a seguito della sentenza della Corte di appello e delle azioni esecutive messe in atto. Il contenzioso, risalente negli anni e riferito alla costruzione del mega parcheggio, aveva visto soccombere l’Amministrazione comunale nel marzo del 2015.
Alla sentenza fu proposto appello, ma non si diede seguito alla esecuzione del pagamento disposto dal giudice. La Imprepar-Impregilo (oggi confluita per incorporazione nella HCE COSTRUZIONI S.p.a.) iniziò, di conseguenza, la relativa azione esecutiva con un primo atto di precetto il 14 febbraio 2017 e, visto il mancato pagamento da parte dell’ente, il successivo 23 marzo notificò un atto di pignoramento al Comune in qualità di debitore e alla Banca BPER, tesoreria dell’ente, quale terzo pignorato. A causa dell’esecuzione di tali atti, il tesoriere dovette provvedere al pagamento della somma complessiva di 11.203.938,47 di euro in favore della Imprepar-Impregilo, di cui oltre 9,milioni per la vicenda giudiziaria relativa al mega parcheggio di Collemaggio.
“È stata la prima grande problematica finanziaria che ho dovuto affrontare appena insediatomi”, commenta il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
“Dalle nostre casse furono prelevati, su disposizione del giudice, oltre 11,2 milioni di euro per una sentenza del 2015, a cui non era stata data esecuzione, facendo lievitare enormemente l’importo poi effettivamente pagato. All’epoca, l’amministrazione Cialente non si preoccupò di opporsi alle azioni esecutive della società e neanche di stanziare le somme in bilancio. Né nel 2015, né nel 2016 e neanche nell’ultimo bilancio approvato nel 2017. Anzi, le proposte che venivano riportate, a seguito di interlocuzioni varie che si erano tenute con i referenti di Imprepar-Impregilo erano semplicemente di dilazionare e rateizzare il pagamento del medesimo intero importo in più anni, rinunciando al contempo al prosieguo di ogni contenzioso.
La scelta fatta dalla nuova Amministrazione è stata invece totalmente diversa, affrontando la vicenda con la dovuta professionalità e attenzione, vista anche l’entità delle cifre in gioco, che avrebbero inevitabilmente pesato sui cittadini.
Intanto, abbiamo cambiato l’assetto organizzativo del Comune con la rotazione degli incarichi dirigenziali e con il cambio in particolare nei servizi finanziari.
Poi, nel primo bilancio approvato dalla mia amministrazione (consuntivo 2017 deliberato dal Consiglio comunale nel 2018) abbiamo provveduto a dare copertura a questo e altri debiti lasciati dalla precedente Amministrazione senza la copertura in bilancio per oltre 14milioni di euro.
Poi, abbiamo con deliberazione di giunta, sempre nel 2018, costituito un gruppo intersettoriale per analizzare la migliore soluzione per la vicenda. La società nel frattempo ha iniziato a rendersi disponibile anche alla restituzione di cifre importanti pur di chiudere il contenzioso, che però intanto era monitorato costantemente dal gruppo tecnico istituito. Si decise comunque di attendere il giudizio in appello e non di chiudere con una transazione. In Corte d’appello la sentenza di primo grado nel 2019 dispose la restituzione da parte della società che ha incorporato la Imprepar-Impregilo di quasi 5,6milioni di euro. Poiché la società non ottemperava al pagamento, furono avviate, questa volta da parte del Comune, le relative azioni esecutive (con decreto ingiuntivo nel 2020 e atto di precetto nel 2021), a seguito delle quali la società ha dovuto provvedere finalmente alla restituzione delle somme disposte dalla Corte d’appello, oltre agli ulteriori interessi maturati”.