Confuso, “molto provato, parla della moglie in terza persona come se fosse ancora viva. L’ospedale di Lanciano gli ha prescritto farmaci tranquillanti dopo le prime cure”.
Così l’avvocato Alberto Paone, del Foro di Lanciano, descrive il suo assistito Domenico Giannicchi, 67 anni, che ha incontrato nel carcere di Vasto dove è rinchiuso, in isolamento, con l’accusa di aver ucciso ieri mattina la moglie, Luisa Ciarelli, 65 enne, poco distante dalla loro casa a Torino di Sangro. Reo confesso, l’indagato ha ammesso di aver avuto una lite con la consorte. “Giannicchi non è in sé al cento per cento – aggiunge l’avvocato Paone – Sto valutando la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica”.
“E’ sempre stato un uomo tranquillo, serio, preciso e stimato, ma negli ultimi tempi presentava situazioni psicologiche accresciute dopo un intervento chirurgico cui è stato sottoposto per una patologia molto seria. Ha cominciato ad avere molte paure, si vedeva che non era pienamente in sé. Quanto all’eventuale richiesta di rito abbreviato, anche questo è tutto da valutare. Non bisogna dimenticare che i coniugi hanno avuto una colluttazione. Giannicchi è stato refertato per varie ecchimosi e lesioni, anche agli occhi; non è andato lì con l’idea di picchiare e uccidere la moglie, ma è stata una lite degenerata”.
L’interrogatorio di garanzia di Giannicchi, si terrà lunedì mattina alle 10.30, nel carcere di Vasto. L’uomo, assistito dal legale Alberto Paone, dovrà rispondere alle domande dei magistrati che gli chiederanno conto su cosa è accaduto venerdì mattina mentre si recava in paese a bordo della Fiat Panda in compagnia della moglie. La donna, dopo essere scesa dall’utilitaria, è stata colpita più volte alla nuca con un bastone, recuperato dai carabinieri in mezzo alla vegetazione nei pressi di una curva. Attimi preceduti da una colluttazione tra i coniugi – a casa e in macchina – tanto che il marito ha poi dovuto anche far ricorso delle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale di Lanciano per varie ecchimosi e lesioni. La salma della donna si trova attualmente nell’obitorio del policlinico di Chieti in attesa dell’autopsia che dovrebbe essere eseguita nella giornata di martedì 3 dicembre, dal medico legale Cristian D’Ovidio, su disposizione del sostituto procuratore presso il Tribunale di Vasto, Gabriella De Lucia, che ha disposto anche il sequestro dell’auto oltre a far apporre i sigilli all’abitazione di via Monte dove abitava la coppia. Prosegue intanto l’attività dei Carabinieri di Torino di Sangro, coordinati dal comandante della Compagnia di Ortona, maggiore Roberto Ragucci, alla ricerca di ulteriori riscontri.