Il Consiglio di Stato sospende l’esecutività della sentenza emessa dal Tar che annullò prove e graduatoria per 30 assunzioni in Polizia municipale.
La Quinta sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare con la quale si chiedeva di sospendere l’esecutività delle sentenza di primo grado che annullò la graduatoria del concorso del 2019 per 30 assunzioni a tempo indeterminato in Polizia Municipale. L’organo di giustizia amministrativa, nell’ordinanza pubblicata questa mattina, ha inoltre fissato l’udienza, per la trattazione nel merito nella controversia, al prossimo 11 novembre 2021. Gli effetti concreti di questo pronunciamento permettono all’amministrazione comunale di non procedere alla risoluzione di una gran parte dei 30 contratti a tempo determinato di un anno, attualmente in essere (con scadenza a luglio 2021), assunzioni a termine che il Comune ha utilizzato – pur di dare risposte al rilevante fabbisogno di personale – attingendo alla graduatoria su cui insiste il ricorso.
Il Consiglio di Stato ha oggi evidentemente ritenuto prevalente il profilo del periculum in mora (pericolo del ritardo), grave e irreparabile, cui sarebbero incorsi gli appellanti in virtù della su citata decisione del Comune, ineludibile a fronte della sentenza del Tar, di risolvere dal primo marzo 2021 – proprio in conseguenza dell’annullamento delle prove concorsuali e pertanto della graduatoria definitiva – i contratti di lavoro a suo tempo stipulati.
Come si ricorderà, all’alba della questione, nove aspiranti vigili esclusi dal numero dei candidati ritenuti idonei, avevano presentato ricorso al Tar; ora bisognerà attendere novembre per conoscere l’epilogo della vicenda.