In migliaia ieri ad assistere ai 40 concerti della quinta edizione del “Jazz italiano per le terre del sisma”, che sabato e ieri ha portato all’Aquila 200 musicisti, arrivato dopo il tour nelle quattro regioni colpite dal terremoto.
Il direttore artistico del “Jazz italiano per le terre del sisma” Paolo Fresu è rimasto all’Aquila ieri fino a tarda serata, girando fra la gente con la sua famiglia, finalmente in relax dopo due giorni di tour de force per la quinta edizione della manifestazione che dal 2014 ha portato in città centinaia gli artisti del jazz italiano e internazionale.
Una quinta edizione quest’anno cominciata con la partita del cuore ad Amatrice sabato mattina, ma quel che conta è la solidarietà. Solidarietà che – dopo aver attraversato con le altre tappe le quattro le regioni colpite dal sisma – approda all’Aquila.
Ridotto il numero dei jazzisti impegnati quest’anno, rispetto alle scorse edizioni, ma sempre grande il coinvolgimento del mondo degli artisti che amano L’Aquila e le terre colpite dal terremoto: gremita ieri mattina la Basilica di Collemaggio, circa mille persone assiepate persino sul pavimento della navata centrale per assistere al concerto mattutino di Paolo Fresu, “Back to Bach”, un viaggio dalla musica barocca a quella contemporanea nel quale il trombettista e compositore sardo è stato affiancato dalla fisarmonica di Daniele Di Bonaventura e dall’ensemble di musica classica “I virtuosi italiani”.
Se Fresu vuole bene agli aquilani, anche L’Aquila ormai lo ama e lo ritiene un punto di riferimento in questi anni di rinascita, ma l’anno prossimo – ha annunciato Fresu – non sarà più lui il direttore artistico del festival. Ad aprire gli appuntamenti aquilani sabato, è stato il concerto di Ornella Vanoni a Piazza Duomo, accompagnata dal suo quartetto. Dopo Vanoni si sono esibiti Karima, Nicky Nicolai, Stefano di Battista e Cristina Zavaloni. La maratona jazz è entrata nel vivo ieri, domenica, con circa 200 musicisti che hanno suonato in 18 postazioni in centro storico: chiese, piazze, vie e cortili. Un cartellone composto in maggioranza da musiciste donne per celebrare la creatività femminile, quest’anno più spazio alle orchestre scolastiche e ai conservatori abruzzesi e italiani. A chiudere il cerchio ieri sera Fabio Concato, a piazza Duomo: 24 ore quasi di maratona jazz in cui il maltempo, per fortuna, non è arrivato a guastare la festa.
L’organizzazione della maratona jazz è della Federazione nazionale Il Jazz Italiano – con il coordinamento operativo dell’associazione I-Jazz – insieme a Mibac, il main sponsor Siae – Società italiana degli autori ed editori, nuovo Imaie e molti partner tecnici coinvolti.