I furti nell’Aquilano, lo spaccio e il caporalato nella Marsica, le violenze tra le pareti domestiche in tutta la provincia, i reati legati al consumo di alcol fra i giovanissimi: anche una provincia apparentemente tranquilla come quella dell’Aquila presenta le sue criticità in termini di sicurezza e microcriminalità, sulle quali punta la sua attenzione la Polizia di Stato. Se ne è parlato questa mattina all’Aquila in occasione dell’ottavo congresso del Siulp.
Pochi uomini e poche risorse però mettono a dura prova il lavoro delle questure. Se ne è parlato questa mattina all’Aquila in occasione dell’ottavo congresso del sindacato unitario di polizia Siulp. Un confronto sulle politiche di sicurezza del Paese e della provincia dell’Aquila, che possano dare risposte adeguate alle richieste di legalità, che interessano diversi settori della società civile, in particolare le fasce più deboli.
Di questo si è discusso durante l’ottavo congresso del sindacato italiano unitario dei lavoratori di polizia (Siulp) dell’Aquila nella sala “Crisalide” dell’hotel “la Dimora del Baco”. L’assise congressuale del Siulp, è stato l’occasione per affrontare e rilanciare il modello civile di sicurezza tracciato dalla legge di riforma dell’Amministrazione di pubblica sicurezza, la legge 121 del 1981, ancora attuale e in armonia ai principi di una polizia moderna, democratica, civile ed europea.
Dopo la relazione introduttiva del segretario generale provinciale Fabio Lauri, sono seguiti gli interventi del questore dell’Aquila Antonio Maiorano, del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, del prefetto dell’Aquila Giuseppe Linardi, dei parlamentari Stefania Pezzopane (Partito democratico) e Gaetano Quagliariello (Forza Italia), Paolo Sangermano della Cisl aquilana e di Eliseo Taverna dell’associazione “Cum Grano Salis”.