Sarà una ditta di Sulmona, la Ambiente srl, che ha già eseguito in passato lavori sulle converse del Ponte Belvedere, a occuparsi degli interventi di manutenzione della struttura per evitare nuovi distacchi di calcinacci.
Questa mattina il sopralluogo dell’ufficio tecnico della Protezione civile comunale e la ditta per valutare il tipo d’interventi da adottare. Abolita l’idea iniziale dell’assessorato alla Protezione civile di porre delle reti di protezione per contenere eventuali nuovi distacchi, in quanto sarebbe una soluzione onerosa e complessa e forse anche poco sicura. Gli imprenditori questa mattina, invece, hanno proposto un diverso intervento tramite una idrodemolitrice che andrebbe a staccare le parti ammalorate del ponte – intonaco e cemento – che potrebbero ancora cadere a terra. La struttura verrà ripulita attraverso un meccanismo di scioglimento degli smalti e dei cementi deteriorati dal tempo e dalla mancata manutenzione, ha spiegato l’assessore Fabrizio Taranta. L’ultima volta che l’ufficio tecnico ha eseguito lavori di manutenzione risale al 2000.
Le parti in ferro così scoperte verranno trattate con sostanze apposite per evitare che arrugginiscano e che si deteriorino. L’incarico, spiega l’assessore Taranta, verrà affidato alla ditta entro il weekend per metterla nelle condizioni di lavorare già lunedì mattina. Gli intonaci crollati mercoledì hanno riportato alla luce le lungaggini del ripristino del ponte Belvedere, chiuso al passaggio delle auto all’indomani del terremoto, anche se gli studi dell’università dell’Aquila hanno dimostrato che non ha subito danni strutturali. Mentre torna la paura, scatenata all’indomani del crollo del ponte Morandi, dei residenti della palazzina Ater sovrastata proprio dal ponte. E, dall’altro canto, i commercianti temono la chiusura della strada e dunque ripercussioni sulle loro attività.
Sulla questione si consuma anche l’ennesima contrapposizione tra forze politiche della maggioranza, con la Lega (di cui è espressione tra l’altro proprio l’assessore alla Protezione civile) che addita l’assessore alla Ricostruzione pubblica Raffaele Daniele di immobilismo. Ma quest’ultimo si difende e rilancia: lunedì scorso – dice – c’è stata una riunione di maggioranza in cui ho spiegato che cosa sto facendo, una riunione che avrebbe dovuto avere l’obiettivo anche di tracciare insieme una sorta di cronoprogramma degli interventi.
Presto ci sarà – aggiunge Daniele – un grande confronto pubblico con i cittadini, l’Inu, l’Urban center per decidere il destino del ponte, che potrebbe anche non essere quello di ricostruirlo ma di abbatterlo definitivamente. Intanto sul tavolo dell’assessore ci sono due progetti: quello risultante dal project financing e un lavoro donato da un’architetta tedesca.