La scuola come baluardo della storia e della democrazia, che va al di là delle posizioni politiche: così commenta Marcello Masci, dirigente scolastico della scuola media Mazzini-Patini finita al centro di polemiche politiche per l’insegnamento a scuola della canzone partigiana “Bella ciao”.
Un’opera inserita nei libri di testo e insegnata come tante altre, un brano in tutto il mondo riconosciuto come portatore di valori universali di libertà e opposizione alle dittature e alla guerra.
La sezione cittadina di Casapound rivendica con orgoglio la sua azione.
Siamo consapevoli della durezza del messaggio lanciato – spiega il responsabile di Casapound Abruzzo e Molise Simone Laurenzi – ma ancora una volta abbiamo centrato il nostro obiettivo, quello di smascherare i giustificazionisti delle foibe e gli anti italiani della nostra città.
Casapound, inoltre, sottolinea che:
L’azione era prevista da tempo ed è stata fatta su scala nazionale. All’Aquila abbiamo affisso in diversi luoghi e per la prima volta anche nel muro adiacente la scuola coinvolta nella polemica. Quest’ultima scelta – conclude Laurenzi – esclusivamente per cavalcare la notizia e dare quindi più visibilità agli striscioni e non per entrare nel merito della diatriba tra docenti e D’Angelo.
D’altra parte proprio in mattinata il consigliere comunale di Fratelli d’Italia D’Angelo è intervenuto di nuovo, rimarcando la sua distanza (e quella di Fratelli d’Italia) rispetto a Casapound:
Condivido la frase non condivido però che venga attaccata provocatoriamente davanti a una scuola, tra l’altro la scuola dove stiamo combattendo professori che tramite canzoni politicizzate portano la politica nelle classi.