Trasporti: da L’Aquila la denuncia di Peluso, segretario Slm Fast Abruzzo, sulla possibile chiusura del turno di zona di L’Aquila, da parte di Trenitalia con lo spostamento a Sulmona dei pochi posti di lavoro rimasti.
«I turni di zona sono un vantaggio per l’azienda e per il personale fuori sede», spiega in una nota Vincenzo Peluso, segretario SLM Fast Abruzzo, a margine della riunione con la Direzione passeggeri regionale Trenitalia. «Attualmente un dipendente Trenitalia residente a L’Aquila può, grazie al turno di zona, prendere servizio direttamente nel Capoluogo, e Trenitalia risparmia sui tempi di trasferimento del personale che dovrebbe raggiungere L’Aquila partendo da Sulmona che è l’impianto di appartenenza.
Trenitalia, al momento, ha previsto una riduzione dei servizi che iniziano nel Capoluogo.
Il timore è che si possa verificare quanto già accaduto in altre realtà, dove la riduzione dei servizi ha costituito il preludio alla chiusura del turno di zona. Ed è proprio quello che sta succedendo al turno di zona dell’Aquila, dove i lavoratori inizierebbero a diventare pendolari o costretti a trasferimenti verso l’impianto di Sulmona.
Un capoluogo di regione, già ferito e costretto allo spopolamento non merita di perdere altro lavoro, per dei capricci aziendali alla ricerca di una produttività che sarebbe tutta da dimostrare. Ma ancor più, non è quello che meritano i lavoratori aquilani. Alcuni di loro sono vicini al pensionamento, altri invece, sono in attesa di essere trasferiti proprio a L’Aquila loro città d’origine.
Con le nuove assunzioni di questi ultimi anni, ci sarebbe anche la possibilità di creare un turno per i Capitreno, visto che attualmente c’è solo per i macchinisti. Questo avrebbe permesso ai giovani aquilani di tornare a vivere e costruire il loro futuro in città.»