Covid Abruzzo: mentre si attendono gli esiti delle valutazioni del Governo sui dati regionali del contagio per possibili misure di allentamento delle restrizioni, il professor Parruti analizza l’attuale quadro sanitario e si appella al buon senso di ciascuno per limitare la diffusione del virus.
Tutto l’Abruzzo attende con apprensione la decisione del Governo circa un possibile allentamento delle restrizioni per il contenimento del virus. Saranno decisivi in queste ore anche gli ultimi dati dei contagi da Covid e i parametri relativi allo stato di salute del sistema sanitario regionale. Di tutto questo ha parlato il professor Giustino Parruti, responsabile dell’Unità operativa complessa di malattie infettive dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, intervistato dal direttore di Rete8, Carmine Perantuono.
«Ci sono segnali positivi che vanno letti», ha dichiarato il professor Giustino Parruti. «Il numero di insufficienze respiratorie che si sta presentando quotidianamente nei nostri pronto soccorsi si sta riequilibrando, ma il carico delle strutture ospedaliere è ancora significativo. Certamente gli avvicendamenti ci stanno consentendo una gestione ordinata, ma non possiamo ancora parlare di un decongestionamento sostanziale.»
Ai fini della prossima valutazione sarà necessario tenere l’Rt al di sotto di 1?
«Assolutamente sì, però mi permetto di dire una cosa: il tasso R di questo virus è la somma dell’effetto di trasmissioni di persone a basso rischio di trasmissione e di super diffusori ad alto rischio di trasmissione: dunque è un mix di componenti. Quello che però va sottolineato è che, comunque vadano le cose, abbiamo bisogno del comportamento responsabile di tutti, nel senso che i super diffusori, anche dopo l’allentamento delle misure, saranno capaci di diffondere il virus; quindi quello di cui abbiamo bisogno è che l’uso delle mascherine e il distanziamento siano responsabilmente applicati da tutti.»
E sulla discesa del numero dei positivi in percentuale ai tamponi qual è la lettura? Il sistema di tracciamento funziona bene o c’è il rischio che stia sfuggendo ancora qualcosa?
«In realtà il numero dei tamponi, anche con il riconoscimento dei tamponi antigenici, continua a salire e questo è positivo, perché consente di identificare precocemente i portatori. Quindi, aumentando il numero dei tamponi, in percentuale quello dei positivi si riduce. Però torno a ripetere che abbiamo bisogno della corresponsabilità di ognuno: la gestibilità delle prossime settimane dipenderà dal senso di responsabilità di ognuno di noi.»
È ottimista sulla possibilità di avere un sistema meno stringente per l’Abruzzo?
«Tutto sommato questa zona rossa ha limitato abbastanza poco i nostri spostamenti. Quello di cui abbiamo bisogno è una sistematicità dei controlli, vale a dire che le regole vanno assolutamente rispettate.»