Farindola, ristorante chiuso per “divieto di accesso”. La tragedia del Rigopiano a Farindola ha condizionato inevitabilmente e negativamente l’intera economia del piccolo centro montano del pescarese.
Le attività del comprensorio soffrono la mancanza di clienti e rischiano la chiusura. Ma se a tutto questo si aggiungono anche gli ostacoli della burocrazia, sopravvivere diventa davvero impossibile. E’ quanto accaduto ai titolari del Ristorante “Lu Strego”, Franco e Carmine Marzola. Il locale, caratteristico curato ed accogliente, divenuto nel tempo meta per gli appassionati degli arrosticini, è rimasto isolato a causa di un “divieto di accesso” imposto subito dopo la tragedia del Rigopiano. L’ingresso del locale, infatti, si trova a 200 metri dal cartello di divieto, e sono molti i clienti che rinunciano a prenotare. La famiglia Marzola si appella alle istituzioni affinché adottino un provvedimento urgente di rimozione del divieto altrimenti il locale difficilmente potrà restare aperto in futuro.