Si chiama “5G action plan” il bando europeo di cui faranno parte, per l’Italia, soltanto cinque città. Insieme a Milano, Prato, Bari e Matera anche L’Aquila.
La città che vuole rinascere “smart” e digitale, la città della conoscenza e della ricerca scientifica è stata scelta dal Governo per entrare a fare parte della rosa delle città che daranno il via alla sperimentazione del 5g, acronimo di “5th generation”, riferito alle tecnologie e agli standard di quinta generazione successivi a quelli di quarta generazione, che permettono quindi prestazioni e velocità superiori a quelli dell’attuale tecnologia 4G. “L’Aquila è stata scelta perché sta ricostruendosi e riorganizzandosi in chiave innovativa e digitale, sulla base di progetti che l’università e l’amministrazione comunale stanno portando avanti. Una scelta legata anche al fatto che c’è un’università che può accompagnare la sperimentazione.
Ma cosa significa avere il 5G? Vuol dire avere una connettività molto più capace di fornire servizi con qualità garantita e capace di supportare attività legate alla sanità, alla mobilità, all’automotive, settori nei quali non si può lasciare al caso il flusso delle informazioni. Il progetto previsto nel bando dovrà essere guidato da un operatore di telecomunicazione, uno dei grandi player nazionali (Tim, Vodafone, Wind-Tre), ci saranno aziende di portata internazionale interessate a investire nel territorio, come Fiat Crysler.
Il progetto del 5G è nato durante la Festa dell’Unità del settembre 2016, quando il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli ha raccolto la proposta del consigliere comunale del Partito democratico Stefano Palumbo.
La sperimentazione”, ha spiegato Palumbo, “durerà fino al 2020, si parla di servizi innovativi che cambieranno il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini o il modo stesso di produrre da parte delle imprese. Ci sono possibilità enormi sul fronte dei servizi, che potranno essere sviluppati e sarà volano di crescita per il nostro sistema produttivo”. L’arrivo in città della rete e dei servizi della tecnologia 5G è una grande occasione, anche secondo la Fiom.
“Oltre a creare nuova occupazione”, ha sottolineato il segretario della Fiom Alfredo Fegatelli, “è anche la possibilità di dar seguito all’accordo con la Regione che prevede il recupero delle professionalità legate all’Ict, come il personale del laboratorio Intecs ex Technolabs. Unitamente ai fondi del 4% della ricostruzione destinati alle attività produttive”, ha detto Fegatelli, “la circostanza che si è venuta a creare determina veramente le condizioni più favorevoli”