Che i testi dei suoi brani siano vere e proprie poesie è universalmente riconosciuto, ma forse è meno noto che, spesso, la musica del grande Leonard Cohen ha accompagnato il racconto del sisma del 2009 di L’Aquila.
Quando scompare un grande un po’ a tutti noi viene spontaneo cercare nessi e legami che possano in qualche modo avvicinarci a lui. Forse, più che un peccato di vanità, la si potrebbe considerare una sorta di inconscia consapevolezza del sublime che, in quanto tale, merita di essere condiviso. Nell’anno in cui l’Accademia di Svezia tributa il premio Nobel per la letteratura a Bob Dylan, possiamo ben dire che Leonard Cohen è stato – e rimarrà – un grande poeta della musica internazionale. Ecco perché ci siamo messi alla ricerca di un piccolo ma tenace filo rosso che, indirettamente, legasse l’Abruzzo al cantautore canadese scomparso la notte scorsa a 82 anni. E l’abbiamo trovato: non solo e non tanto perché il Comune di L’Aquila, nel 2015, utilizzò una sua citazione per racchiudere tutti gli eventi commemorativi del terremoto del 6 aprile del 2009, quanto perché uno dei più bei brani di Cohen ha spesso accompagnato il racconto per immagini di quel tragico avvenimento. Emittenti italiane e straniere, o semplici youtubers, hanno unito foto e filmati del sisma alla celeberrima e struggente “Hallelujah”.
La frase presa in prestito dalle istituzioni comunali dell’Aquila comune di L’Aquila è:
“C’è una crepa in ogni cosa. Ed è lì che entra la luce”.
Su Youtube, digitando terremoto L’Aquila Leonard Cohen, si trovano diversi video sul sisma le cui immagini sono accompagnate dal brano citato,”Hallelujah”.