Criticano la Regione che, pur avendo dato loro ragione, non si adopera per cambiare le cose. Secondo il M5S Abruzzo per gli allergici alle api nulla cambia: regole diverse da provincia a provincia per l’erogazione dei farmaci salvavita.
Sono sopravvissuti ad uno choc anafilattico, e oggi rappresentano circa la metà dei cittadini allergici agli imenotteri, tipo api e vespe; l’altra metà sono quelli che non ce l’hanno fatta. Non è un’iperbole, ma un rischio reale, che solo a Pescara riguarda circa sessanta persone. E proprio grazie alla puntura di una vespa o di un’ape, e al conseguente choc anafilattico, che hanno scoperto di essere allergici agli imenotteri. Il rimedio c’è, e funziona nella gran parte dei casi, ma richiede una profilassi lunga e costosa, peraltro supportata dalle Asl territoriali. La cosa curiosa è che le modalità di erogazione non sono le stesse: le Asl di Chieti e L’Aquila acquistano periodicamente tutto il fabbisogno di farmaci, per poi distribuirli gratuitamente al singolo paziente. Diversamente, a Pescara e a Teramo è il cittadino che contatta personalmente la casa farmaceutica, con evidente aggravio di costi per il singolo ma anche per la casse pubbliche che poi dovranno rimborsarlo.
“Dopo la nostra interpellanza la Regione ci ha dato ragione, eppure nulla è cambiato. Queste persone sono costrette ad anticipare l’acquisto delle fiale che salvano loro la vita, per poi ricevere il rimborso anche mesi e mesi dopo. E parliamo di oltre 300 euro a fiala, e ogni fiala basta per quattro-cinque mesi, poi occorre ripetere il vaccino per anni”.