I risultati dei prelievi nel mare d’Abruzzo effettuati dall’Arta verranno inviati anche alle Capitanerie e non solo alle amministrazioni comunali. C’è chi nel cassetto ci custodisce i sogni e chi ci conserva i divieti di balneazione, vuoi per averli ricevuti in ritardo, vuoi per ragioni che forse, nel caso del sindaco di Pescara Marco Alessandrini, toccherà alla magistratura accertare.
Tuttavia, d’ora in poi, almeno una cosa è certa: quando l’Arta effettuerà prelievi in mare per stabilire la qualità delle acque di un dato territorio, i risultati non verranno inoltrati solo ai sindaci interessati, ma anche al compartimento marittimo competente. Come dire, parafrasando una celebre pubblicità: “du’ interlocutori is meglio che uan”. Perché se è vero che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, quando le orecchie sono quattro l’apparecchio acustico funziona meglio. A darne notizia è stato l’ufficio comunicazione dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, che in una nota scrive:
“Nell’ottica della più completa collaborazione tra le istituzioni competenti nella salvaguardia della salute pubblica legata alla qualità delle acque marine e allo scopo di dare efficacia, riscontro e concretezza a tutte le attività di prevenzione e repressione portate avanti dai vari enti, il direttore generale dell’Arta Mario Amicone ha disposto con apposito provvedimento che entro il termine prescritto di 48 ore dall’ultimo prelievo i risultati analitici negativi relativi ai controlli sulle acque di balneazione vengano trasmessi dall’Agenzia non solo ai sindaci interessati, ma anche al Compartimento Marittimo competente per territorio. Le Capitanerie di Porto, nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro programmata a livello nazionale e in corso anche in Abruzzo, potranno così vigilare sul puntuale adempimento degli obblighi in capo ai diversi enti preposti al governo e al controllo delle acque di balneazione”.