Pescara, l’Europa dà una mano allo smog. Dopo tante fatiche, alcune ricette fallimentari, qualche misura aleatoria, la soluzione del problema dell’inquinamento dell’aria potrebbe arrivare dall’Europarlamento.
Sembra un paradosso, ma qualche fondamento ce l’ha: avete presente le polveri sottili, quelle che fanno male, quelle che contro le quali le amministrazioni comunali si battono come Don Chisciotte contro i mulini a vento? Come sanno (quasi) tutti, i blocchi del traffico servono a poco, contro lo smog non c’è martedì a targhe alterne o domenica ecologica che tenga: in assenza di vento o di pioggia la cappa ci rimane sulla testa. Ma ecco l’uovo di Colombo: se la qualità dell’aria non riesce a stare dentro i rigorosi parametri di legge, basta far stare i parametri di legge dentro la qualità dell’aria e voilà! il gioco è fatto, l’aria torna respirabile e le macchine rombano allegre e festanti. Ieri l’Europarlamento ha approvato una modifica del regolamento che stabilisce il nuovo tetto delle emissioni di NOX, gli ossidi di azoto considerati precursori delle polveri sottili. Un atto generoso che di fatto ha più che raddoppiato il valore consentito per legge: 110% in più di quanto stabilito prima dello scandalo Volkswagen. Qualcuno ipotizza che, avendo il dieselgate aperto la strada a test più seri sulla quantità di inquinante immessa dalle auto, sia stato “opportuno” alzare la soglia per venire incontro alle case automobilistiche.
“Una scelta assurda e insensata – ha commentato il direttore generale di Legambiente, Stefano Ciafani – che va contro la salute dei cittadini e l’ambiente. Un vero e proprio condono che premia i furbi e non l’innovazione e la qualità. In piena emergenza smog e con i livelli di inquinamento alle stelle, quello che è avvenuto è veramente assurdo, ed è solo a favore delle lobby automobilistiche”.
In pratica, invece di respirare 80 milligrammi di NOX a chilometro per ogni autovettura in circolazione, dal 2017 ne respireremo 168. Un vantaggio c’è: essendo in linea con i parametri di legge, Pescara potrebbe non avere più bisogno di misure antismog: di alterno resterà solo la nostra salute. Chissà se poi ci penserà l’Europa a curarci i polmoni.