A Pescara, per consentire nuove verifiche, riparte il sansificio e,puntuale, torna la puzza ad ammorbare i nasi dei cittadini. L’impianto, acceso per le verifiche tecniche, emana cattivo odore pur non producendo sansa.
I pescaresi se la ricordano bene quella puzza mefitica che avvelenava lo shopping prenatalizio, soprattutto ricordano il solito ping pong istituzionale che da una parte puntava l’indice contro il sansificio, dall’altra lo “liberava” dal sospetto di sostanze inquinanti disperse nell’aria cittadina. Alla fine, tra uno stop e un’analisi, l’attività del sansificio era stata sospesa a scopo precauzionale. Ma allora, sarà mica un pesce d’aprile l’odore nauseabondo avvertito di nuovo ieri dai poveri nasi pescaresi? Macché, è di nuovo il sansificio, solo che stavolta trattasi di puzza pilotata e autorizzata. Il bello è che il sansificio, riacceso ieri, risulterebbe sì in funzione non per produrre sansa, ma per consentire nuove verifiche. L’impresa Schiavone si era impegnata con la Provincia di Pescara e con l’Arta a sostituire alcuni pezzi, proprio per ovviare all’inconveniente del cattivo odore, che comunque non risulterebbe dannoso per la salute (per le narici sì, però). La verifica avviata ieri riguarderebbe lil posizionamento di un biofiltro che dovrebbe appunto servire allo scopo, tuttavia il fatto che la puzza sia stata avvertita di nuovo non sembra fornire un risultato incoraggiante. Le analisi continueranno nei prossimi giorni, ma l’impianto dovrà comunque fermarsi a partire dal 15 giugno e per tutta l’estate, in virtù di un’ordinanza che punta ad evitare “disagi olfattivi”.