Roma, in Cassazione l’Imu per la piattaforma di Pineto, primo ricorso discusso tra quelli presentati da una decina di Comuni italiani, tutti rappresentati dall’avvocato aquilano Ferdinando D’Amario.
Ci provano da anni, ma non sono ancora riusciti: il tentativo di far pagare l’Imu alle società petrolifere che occupano un tratto di mare di competenza comunale vive fasi alterne. Dopo una varie sentenze controverse, le amministrazioni municipali si sono rivolte alla Corte di Cassazione, avvalendosi di un legale che le rappresenta tutte: l’avvocato aquilano Ferdinando D’Amario. I municipi ricorrenti sono Pineto, Tortoreto e Torino di Sangro, poi Termoli, Gela, Porto Sant’Elpidio, Pedaso, Cupra Marittima e Falconara. Il primo caso ad essere stato discusso in Cassazione è quello di Pineto, il cui ricorso è entrato nel “Palazzaccio” romano, sede della Corte Suprema, giovedì 11 febbraio. La sentenza arriverà più in là, tuttavia l’avvocato D’Amario commenta positivamente, anche se con la prudenza del caso, la richiesta del Procuratore Generale:
“Nell’interesse generale della giustizia, il Pg – afferma D’Amario – ha formulato due richieste che il collegio giudicante dovrà valutare. Un atto di responsabilità vista la rilevanza giuridica ed economica della questione. La prima richiesta prevede che l’argomento venga valutato dalle Sezioni unite della Corte di Cassazione e non da una sola. La seconda prevede invece che gli atti relativi vengano rimessi alla Commissione Territoriale Regionale d’Abruzzo, la quale poi dovrebbe pronunciarsi sulla imponibilità e, in caso affermativo, quantificare l’entità della tassa”.
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