“Exercise Avezzano 2019”, maxi esercitazione in città, nel giorno dell’anniversario del sisma del 13 gennaio del 1915 che causò, in tutta la Marsica, 30.000 vittime.
Un segnale prolungato della sirena comunale, ma anche il suono delle sirene della polizia locale e le campane delle parrocchie. Questo il segnale di inizio della maxi-esercitazione di Protezione Civile ‘Exercise Avezzano 2019’ per testare il piano di emergenza comunale in caso di terremoto che si è svolta ad Avezzano nel giorno della ricorrenza del devastante sisma del 13 gennaio 1915. Un’attività che arriva al culmine di due mesi di preparazione nelle scuole, negli enti pubblici, nelle parrocchie e negli esercizi commerciali e che ha visto la consegna di brochure e radioline, e di corsi e giornate di formazione organizzati ad hoc. Insieme al comune la Asl, che ha svolto l’esercitazione all’ospedale di Avezzano, e il mondo del volontariato. In particolare ‘Exercise Avezzano 2019’ ha coinvolto migliaia di studenti che hanno sviluppato dibattiti e scritto temi.
Il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, ha tenuto in ogni occasione a sottolineare che si è puntato soprattutto sull’aspetto della “prevenzione e non su un post emergenza”. Secondo il sindaco in caso di sisma è fondamentale aver automatizzato alcuni meccanismi. “E l’automatismo – ha detto – è esercizio e conoscenza”. In ospedale, per il test antisismico, sono stati coinvolti tutti i reparti con 355 persone presenti, tra degenti e sanitari. Simulato un incendio in pediatria con conseguente evacuazione e la riunione d’emergenza dell’unità di crisi.