“Mi ha venduto droga” ma è una calunnia, condannato dal Tribunale di Chieti un giovane di 26 anni.
Due anni di reclusione, pena sospesa e 2.000 euro di risarcimento dei danni alla parte civile: è la condanna inflitta dal giudice del Tribunale di Chieti, a un 26 enne di Chieti. Quest’ultimo era finito sotto processo per calunnia a danni di un trentenne, pure di Chieti, che aveva accusato di avergli venduto sostanze stupefacenti. La vicenda è nata da un’operazione antidroga condotta dai carabinieri che avevano arrestato il giovane trovandolo in possesso di marijuana e di un bilancino di precisione. E il ragazzo aveva indicato nel trentenne, finito a sua volta sotto inchiesta per spaccio di stupefacenti, la persona dalla quale aveva acquistato la droga. Il procedimento a carico del trentenne, però, si è concluso davanti al Gip con sentenza di non luogo a procedere per non aver commesso il fatto. Di qui la denuncia querela per calunnia.