Magneti Marelli di Sulmona nel caos, i sindacati: “L’organizzazione del lavoro è allo sbaraglio”. E spuntano timori sul futuro delle imprese aerospaziali.
“Uno stabilimento allo sbaraglio, in cui vince la disorganizzazione e un profondo scollamento tra i dirigenti del settore produzione e il personale”, così dicono i sindacati Cisl e Uil commentando la situazione della Magneti Marelli di Sulmona.
Situazione che rischia di portare allo sfacelo uno dei fiori all’occhiello del settore industriale abruzzese, lo stabilimento del Gruppo Fiat di Sulmona che dà attualmente lavoro a 632 persone mentre sono da ricollocare, dalla crisi del 2008, almeno 160 persone. I sindacati lamentano il declino organizzativo del sito e, in particolare, relativo al lavoro dei dipendenti squilibrato verso chi lavora molto e verso chi, al contrario, resta sempre a casa, come spiega il segretario provinciale Uilm Uil, Michele Paliani.
A preoccupare i sindacati è anche la generale situazione occupazionale in provincia, e in particolare il futuro delle aziende legate a Finmeccanica, uno dei più grandi gruppi industriali nel campo aerospaziale, sottoposto a un percorso generale di riorganizzazione voluto dall’amministratore delegato Mauro Moretti, con la scissione, all’orizzonte delle principali controllate.
Una riorganizzazione su cui i sindacati vogliono vederci chiaro perché temono che potrebbe tradursi nel ridimensionamento degli stabilimenti aquilani del settore spaziali, come Thales Alenia Space, Selex e Telespazio
Servizio sulle tensioni alla Magneti Marelli: