La candidatura a sindaco di Roma dell’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso riapre all’Aquila tante ferite per i familiari delle vittime del terremoto.
Che tra poche settimane, il 4 marzo, dovranno affrontare il processo (con le accuse di omicidio colposo plurimo e lesioni) che vede imputato proprio Guido Bertolaso: il procedimento cosiddetto “Grandi Rischi bis”.
Si tratta di uno dei processi che, insieme a quello del G8 della Maddalena, vede coinvolto l’ex capo del dipartimento di Protezione civile., processi con accuse definite da Silvio Berlusconi (che ha voluto la candidatura di Bertolaso, poi condivisa da larga parte del centrodestra tranne poche eccezioni) ridicole e infondate.
“Non è ridicola la morte di 309 persone – è il commento amaro di Vincenzo Vittorini e Maurizio Cora dell’associazione “309 martiri”, entrambi hanno perso i loro cari sotto le macerie del sisma “proprio per essere stati rassicurati – dicono – dalle parole dei componenti della Commissione Grandi rischi “.
In una recente intervista Bertolaso ha dichiarato che pubblicherà tutte le sue carte processuali e che rinuncerà alla prescrizione in particolare per il processo dell’Aquila, prevista a ottobre: che lo faccia, dicono i familiari delle vittime – invece di annunciarlo alla stampa.
Duro anche il commento di Antonietta Centofani del comitato Familiari delle vittime della Casa dello studente, ai microfoni del tg8: