Dopo gli ultimi casi di meningite, in Italia le vaccinazioni sembrano tornare di moda. Lunghe file alla Asl di Pescara, ma nessun allarme in Abruzzo.
Non è il castigo di Dio impartito come punizione a chi ha rifiutato questo come altri vaccini, ma la conseguenza persino logica di un comportamento che la stragrande maggioranza dei medici ritiene sbagliato: non vaccinarsi. E se oggi i casi di meningite sono ancora nella norma, è solo perché la diffusione delle vaccinazioni impedisce che il fenomeno si aggravi e che malati e portatori sani diffondano l’infezione. Il che non significa che dobbiamo precipitarci alla Asl oggi stesso, ma che abbiamo comunque delle opzioni valide e sicure per non rischiare. Detto questo, l’Abruzzo può dormire sonni tranquilli secondo il primario del reparto malattie infettive dell’ospedale civile di Pescara, Giustino Parruti:
“Sono anni che non vediamo casi di meningite grave, anzi grazie ai vaccini disponibili, quello ormai obbligatorio per i neonati e quello consigliato per bambini e anziani, il numero dei ricoverati nel mio reparto è fortemente diminuito. Ma voglio sottolineare che non c’è alcuna necessità di correre all’arrembaggio del vaccino, che comunque possono fare tutti, in particolare anziani e bambini. Voglio anche dire che al giorno d’oggi i vaccini – tutti – sono assolutamente sicuri e supercontrollati e utilizzare quelli che abbiamo a disposizione per alcune patologie significa non solo salvare la vita a noi stessi, ma soprattutto tutelare quella dei più deboli, ossia delle persone che si ammalano con più facilità e per le quali anche un’influenza può rappresentare un fattore di rischio.”
LA NOTA DEL COMUNE DI PESCARA:
In merito alle numerose richieste pervenute al centro vaccinazioni della Asl, che avrebbero causato un sovraffollamento e conseguenti disagi all’utenza l’Assessore comunale alla Sanità di Pescara Antonella Allegrino e la consigliera delegata ai rapporti con l’ospedale e pediatra Tiziana Di Giampietro affermano che “I cittadini possono decidere con calma se vaccinarsi contro la meningite, ma secondo gli esperti dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ‘non si tratta di una escalation e non c’è una situazione di allarme’ a seguito dei casi registrati in Toscana, a Roma, a Genova e a Sulmona.Non bisogna farsi prendere dalla psicosi, perché, come ribadisce l’Iss, ‘è un grave errore dire che si è in presenza di un’epidemia’ . D’altronde, la Asl di Pescara ha già recepito le richieste della cittadinanza predisponendo ulteriori sedute di vaccinazioni. Secondo i dati riportati dall’Istituto superiore di sanità, i casi di meningite batterica ogni anno in Italia sono circa mille e la situazione di quest’anno è in linea con la casistica degli anni scorsi. Annualmente, inoltre, vengono segnalati quasi 200 casi di infezione da meningococco, di cui la metà è di tipo C, e ciò vuol dire più di un caso ogni due giorni. Segnalazioni che sono più frequenti d’inverno. Al momento non resta che attenersi al calendario vaccinale. L’unica situazione che va seguita, a parere degli esperti dell’Iss, è quella Toscana dove c’è stato un aumento di casi per uno stesso ceppo virulento di meningococco C”.
Il Servizio del Tg8: