In Alaska la sorella della Bella addormentata d’Abruzzo

La Bella addormentata d’Abruzzo ha una sorella che vive in Alaska. Anche lei dorme, come la montagna con le fattezze di donna sdraiata sulle cime del Gran Sasso. Per la vetta abruzzese però è arrivato il momento del risveglio, grazie ad uno spot che spopola su youtube.

Ma, mentre la sorella d’Alaska continua il suo sonno secolare, la nostra bella dormiente ha recuperato le forze e si stiracchia languidamente prima di tornare a diffondere nel mondo la sua immagine più suggestiva. La catena montuosa delle Sleeping Lady mountains è quella del Monte Susitna, nei pressi della cittadina di Anchorage, nel Nord dell’Alaska. La cima più alta della signora dormiente è 1340 metri, ma gli studi dicono che un tempo, prima che i ghiacciai la scolpissero a picco sull’oceano, era più alta. Anche la signora che dorme in Alaska ha una propria leggenda, come la nostra Bella addormentata. Narra di una giovane donna, Susitna, caduta addormentato in attesa del ritorno del marito Nekatla, partito per terre lontane. L’uomo, andato in missione per convincere i nemici giganti a vivere in pace, non fece mai ritorno. Per non dare un atroce dolore alla Sleeping Lady, i compaesani decisero di non svegliarla mai. E visto che la donna era nuda, cucirono una coperta di fiori e gliela posero addosso; forse sarà per questo che il profilo della donna dormiente, a differenza di quello della nostra bella addormentata, appare molto meno definito. Comunque è così che, secondo la leggenda, per i nativi alaskiani il Monte Dena’ina Susitna Dghelishla divenne semplicemente Sleeping Lady.

 

sleeping lady mountains Alaska, catena montuosa Sleeping Lady

 

La Bella addormentata d’Abruzzo è invece il profilo del massiccio del Gran Sasso d’Italia visto al tramonto dal fronte pescarese. E’ solo da questa prospettiva infatti che il Corno Grande e il monte Camicia allineati formano rispettivamente il viso e il seno di una donna distesa supina. Con il cielo sereno e rosso la silhouette diventa uno spettacolo superbo, immortalato in suggestive foto-cartolina e ora anche nel bellissimo video della campagna “Uno spot per l’Abruzzo”, nata per rilanciare la regione duramente colpita dalle ultime emergenze.

Dunque, in fatto di montagne dormienti, anche l’Abruzzo ha una bellissima storia da raccontare. La leggenda ha origine dalle ambasce di un’altra gigantesca signora, la Majella Madre. La leggenda narra che Maja, la più bella delle Pleiadi, fuggì dalla Frigia per portare in salvo l’unico figlio, un gigante stupendo, ferito gravemente in una battaglia e inseguito dal nemico. Con una zattera attraversò avventurosamente il mare e approdò nei pressi del porto dell’antica città di Ortona, dopo un tragico naufragio. Qui, temendo di essere raggiunta dagli inseguitori, prese in braccio il gigante ferito e continuò la sua fuga scalando il Gran Sasso, dove una caverna, nell’aspra roccia, offrì un rifugio ai due fuggitivi. Maja cercò di mantenere in vita l’adorato figliolo con il suo amore materno, ma poco dopo il giovane morì lasciando la ninfa in un’angoscia infinita. Dopo aver pianto disperatamente accanto al corpo del figlio, Maja lo seppellì su una vetta di una catena montuosa chiamata per questo Gigante che dorme. Dopo la morte del gigante, Maja non ebbe più pace. Sconvolta, in preda alla disperazione, cominciò a vagare sui monti e neanche i suoi congiunti più cari riuscirono a frenarne il pianto disperato.

Il cordoglio e l’angoscia furono talmente grandi da stringere il cuore della povera madre, fino a farla morire. Secondo il racconto sulla Gigantesca Maja elaborato da Camillo Berardi e pubblicato sul web, i parenti della dea, con cortei imponenti, raggiunsero Maja portando vesti ricche di ori e di gemme, ghirlande di fiori e di erbe aromatiche, vasi d’oro e d’argento, e, dopo averla adornata con i loro preziosissimi doni, la seppellirono sulla maestosa montagna di fronte al Gran Sasso. Da quel giorno, in sua memoria, fu chiamata Majella.

“. Sarà che i tempi sono cambiati, sarà che le fattezze femminili sono da sempre utilizzate nel marketing, fatto sta che oggi si preferisce chiamare il gigante dormiente con un nome più suggestivo e forse più appropriato al suo gentile profilo: Bella addormentata. Ed è così che, anche grazie allo spot e alle sue 12.222 visualizzazioni, che la magnifica terra d’Abruzzo si ripropone ai viaggiatori.