Sono passati 30 anni dall’adozione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dei diritti dei bambini, la Camera Minorile d’Abruzzo invita alla riflessione.
La Convenzione è stata adottata nel 1989, l’Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991. Il documento ha riconosciuto per la prima volta i bambini come soggetti aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. Ad oggi sono 196 gli Stati che convergono sul rispetto dei diritti in essa riconosciuti, tuttavia questo non basta a garantirne l’applicazione. È proprio su questo punto che la Camera Minorile d’Abruzzo, in occasione della Giornata dei diritti dell’infanzia, invita ad una riflessione sulla garanzia di applicazione dei principi enunciati nella Convenzione.
“Un monito – spiega il presidente della Camera Minorile d’Abruzzo, l’avvocato Carla Lettere – rivolto alle Istituzioni affinché possano riflettere sull’importanza di garantire l’applicazione dei diritti dei minori, nei tempi di crescita che sono propri delle bambine e dei bambini. Occorre comprendere che se un minore sta aspettando di rientrare dalla propria famiglia, o di poterne abbracciare una nuova, o di rivedere i propri nonni, la propria mamma o il proprio papà, rischia di vedere sacrificata la propria infanzia poiché la burocrazia del mondo degli adulti non è quasi mai compatibile con i tempi di comprensione e crescita. Il tempo di attesa è un non tempo, è come restare in apnea, senza respiro, senza pensiero, solo in attesa. Le ferite dell’anima delle bambine e dei bambini inferte dai conflitti familiari quotidiani restano e diventano cicatrici che porteranno dentro da adulti. Ferite doloranti che creeranno nell’adulto la paura per le emozioni, paura di amare per non soffrire del tradimento, paura di affezionarsi per non rivivere l’abbandono. Pertanto, il primo diritto da garantire è il tempo all’integrità dell’infanzia, affinché anche il dilatarsi del tempo, nell’attesa di tutela non diventi una ulteriore ferita.”
La Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si compone di 54 articoli e di 3 protocolli opzionali che riguardano i bambini in guerra, lo sfruttamento sessuale e le procedure di reclamo.
Quattro i principi fondamentali:
Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.
Oggi, insieme all’adozione della Convenzione si celebra la Giornata Mondiale dei diritti dei bambini, poiché è grazie all’adozione e alla ratifica di questo documento che in quasi tutti i Paesi del mondo i bambini non solo godono dei diritti fondamentali, ma sono protetti e tutelati.