L’epidemia di Covid in Abruzzo ha due velocità: da oggi è scattata la zona rossa per le province di Pescara e Chieti, mentre quelle di L’Aquila e Teramo sono passate dalla zona gialla (come era tutta la regione) all’arancione. Restano chiusi gli impianti di sci.
All’origine del provvedimento, disposto con ordinanza del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, l’aumento dei contagi e le valutazioni del Gruppo tecnico scientifico regionale. Il Pescarese e il Chietino e, in particolare l’area metropolitana, stanno facendo registrare un repentino incremento dei positivi. Si stima che nella zona il 50 per cento dei casi sia riconducibile alla variante inglese. Solo nella giornata di ieri a Pescara città si è registrato il record di contagi in un solo giorno: 127 i nuovi casi accertati nelle ultime ore. Nell’ultima settimana sono stati complessivamente 483, con una media di 69 contagi al giorno. Anche a livello provinciale, è il Pescarese a far registrare l’incremento più consistente, con 268 nuovi casi, secondo dato più alto di sempre, dopo il record di 303 del 6 febbraio. Al secondo posto c’è il Chietino, con 114 nuovi casi.
Novità anche sull’apertura degli impianti di sci, che sembra sempre più lontana:
“In questo momento le attività che comportino assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia ed gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti”.
Lo ha detto all’ANSA Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza.
“Non dimentichiamo – ha aggiunto – che la variante inglese è giunta in Europa proprio ‘passando’ dagli impianti di risalita in Svizzera”.