Ci sarebbe il tentativo di aprire la porta a nuove cementificazioni in Abruzzo dietro al presunto piano segreto del Parco della Majella: la denuncia delle associazioni ambientaliste.
Le associazioni ecologiste denunciano il tentativo di nuove cementificazioni e usi dissennati del territorio del Parco Nazionale della Majella. Secondo gli ecologisti l’Ente Parco si appresta ad adottare un nuovo Piano in tutta fretta e in segreto, stravolgendo quello vigente in uno dei territori più integri dell’Appennino Centrale.
“Lunedì prossimo, 19 dicembre, il Consiglio Direttivo del Parco è stato convocato con all’ordine del giorno l’adozione di un nuovo Piano del Parco, mentre a nessuno era dato di sapere che fosse stato avviato un procedimento in tal senso. E nessuno conosce ancora nei dettagli la proposta sulla quale i Consiglieri saranno chiamati ad esprimersi. Ad una richiesta di Appennino Ecosistema, inviata lo scorso mese di settembre, il Presidente del Parco Franco Iezzi aveva risposto (con formale nota n. 13746 del 13/10/2016) senza fornire alcuna informazione su un eventuale procedimento amministrativo in corso relativamente alla revisione del Piano del Parco. Mentre si scopre ora che il Consiglio Direttivo aveva deliberato fin dal mese di luglio dello scorso anno (deliberazione n. 7 del 16/07/2015) di “avviare l’iter per la nuova redazione del Piano del Parco”. E pochi giorni fa al Consigliere rappresentante delle associazioni ecologiste è stato addirittura intimato, dal Presidente del Parco, di non diffondere gli elaborati della prima bozza di Piano che sarà esaminata lunedì prossimo. Ad oggi, quindi, a solo poche ore dalla decisione, le uniche informazioni disponibili in merito alla destinazione delle aree e alle principali regole di gestione del territorio contenute nella proposta di Piano sono state riferite alle Associazioni dal predetto Consigliere, esclusivamente nelle loro linee generali, al quale peraltro sono state rese note solo pochi giorni fa”.
In sostanza le associazioni Appennino Ecosistema, LIPU Abruzzo, Mountain Wilderness, Salviamo l’Orso, Stazione Ornitologica Abruzzese, WWF Abruzzo, Pro-Natura Abruzzo e ALTURA Abruzzo denunciano il tentativo di revisione del più importante strumento di gestione del Parco senza il coinvolgimento preventivo del pubblico e di tutti i soggetti interessati, eventualità che violerebbe le normative vigenti sul procedimento amministrativo.
“Tra l’altro quello della Majella è tuttora uno dei pochissimi Parchi italiani ad avere uno strumento di pianificazione vigente e non si comprende quindi il motivo di un blitz di questo genere per modificarlo in maniera radicale. Paventiamo la possibilità che nel nuovo Piano siano annacquati tutti i vincoli preesistenti, compromettendo la rigorosa tutela delle Zone A, consentendo l’espansione delle aree edificabili e la realizzazione di nuove captazioni idriche. Sembrerebbe anche che nella nuova stesura non siano per nulla considerati i Piani di gestione delle aree della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS), depositati presso la Regione da anni e mai approvati, come invece prevedeva la deliberazione del parco del luglio 2015”.
Le associazioni hanno inviato una nota urgente all’Ente Parco e al Ministero dell’Ambiente per chiedere di soprassedere all’adozione del nuovo Piano e di aprire il confronto con tutti i portatori di interesse. Si tratta di scelte così importanti per il futuro del Parco da richiedere una valutazione oggettiva, dialogante e condivisa dell’attuale Piano del Parco. Secondo le associazioni invece il Parco della Majella sta facendo esattamente il contrario.
La nota è firmata da: Sarah Gregg – Appennino Ecosistema; Stefano Allavena – LIPU Abruzzo; Mario Marano Viola – Mountain Wilderness;
Stefano Orlandini – Salviamo l’Orso; Augusto De Sanctis – Stazione Ornitologica Abruzzese; Luciano Di Tizio – WWF Abruzzo; Piera Lisa Di Felice – Pro-Natura Abruzzo; Fabio Borlenghi – ALTURA Abruzzo.